La disfida dei mercatini. All’esame varie soluzioni Il Comune vuole spostarli perché preoccupato da affollamento e sicurezza. L’ex assessore Corsi: “Non c’è più tempo, aprono il 17 novembre”. Oggi a Palazzo Barbieri vertice tra gli organizzatori e gli assessori Sandrini e Bissoli. Le ipotesi in campo

Mercatini di Natale sì o no? Oggi si deve decidere

Vertice in Comune tra gli organizzatori e gli assessori Sandrini e Bissoli. Palazzo Barbieri li vuole spostare per ragioni di sicurezza

“I mercatini li manderei alla Spianà. Non sto scherzando! E’ un’area strategica, vicina al centro, ben collegata. Lì si può fare quel che si vuole, non nel centro storico”.
A Palazzo Barbieri devono aver letto l’intervista rilasciata alla Cronaca di Verona da Luciano Cenna, il decano degli architetti veronesi, che aveva rilanciato alcune proposte urbanistiche e di decoro cittadino per mettere un po’ di ordine in centro storico.
Proprio domani in municipio è previsto un nuovo vertice tra la Giunta (assessori Sandrini e Bissoli) e gli organizzatori dei mercatini di Norimberga a fronte della volontà del Comune di spostare la manifestazione già da quest’anno.
Un’ipotesi che ha messo in grande agitazione i commercianti e gli organizzatori: sul sito della manifestazione è già confermato tutto, in particolare se per le date (dal 17 novembre al 26 dicembre) c’è scritto che sono da confermare, per la location non c’è alcun dubbio.
Nel capitolo “Luoghi dove troverai i mercatini di Natale” ci sono piazza dei Signori, cortile del Tribunale, cortile Mercato Vecchio, Loggia di Fra Giocondo e così via.
E’ possibile rimettere tutto in discussione adesso, mentre commercianti e organizzatori stanno facendo i preparativi per novembre?
E gli espositori tedeschi come prenderanno un eventuale trasloco all’improvviso? Magari in una zona come l’ex Arsenale dove c’è tutto da preparare? “C’è il forte rischio che molti, soprattutto stranieri, rinunciano se ci sarà questo colpo di scena”,
rivela il consigliere regionale Enrico Corsi, leghista, ex assessore comunale, che nei giorni scorsi con una lettera agli assessori del sindaco Tommasi aveva chiesto lumi su queste voci di spostamento.
Fare uno spostamento del genere a un mese e mezzo dall’apertura è una follia. Per dare due cifre: ci sono da predisporre 500 chilowatt di corrente nella nuova eventuale area che si destinerà ai mercatini, l’area andrà chiusa anche al traffico e dall’ex Arsenale si transita con auto e pullman; ci sono da prevedere i servizi e tutta la logistica. Si rischia un grande flop”.

Ecco le ipotesi in campo. Corsi: “Non c’è più tempo”

L’ex assessore ora consigliere regionale: “Siamo a ridosso dell’evento, partirebbero molte rinunce”. Spostarli tutti o soltanto una parte?

I mercatini di Norimberga richiamano in città frotte di visitatori, nel periodo pre Covid si è arrivati a 2 milioni, ma anche la metà sono tantissimi. Erano stati predisposti varchi per la sicurezza e sensi unici pedonali.
“Problemi che ci sono sempre stati e sono sempre stati gestiti bene anche dopo la legge Gabrielli a seguito degli incidenti in piazza Castello a Torino”, osserva Corsi. “Solo la gestione dei varchi di accesso con strutture tecniche e personale costa agli organizzatori 100 mila euro. Ma mi pare che a Palazzo Barbieri non si rendano conto della complessità di una manifestazione di questo genere e ci sia molta impreparazione”.
Ma da tempo si dibatte in città su uno spostamento dei mercatini in zone meno centrali, forse sarebbe il caso di pensarci no?
“Non si può escludere una nuova collocazione, ma va pensata per tempo, riflettendo insieme con gli organizzatori. Perché adesso nascono anche pesanti questioni legali…”. In che senso? “Il comitato organizzatore ha vinto un bando per organizzare i mercatini e il Comune non può cambiare le carte in tavola adesso, all’improvviso. Ne nasce un danno economico enorme”.
Qualche numero per rendere l’idea dell’indotto economico che muovono i mercatini. “Per fare l’esempio di un operatore veronese che ha tre ristoranti e un relais, durante i mercatini fattura 250 mila euro, assume otto dipendenti e versa 25 mila euro di Iva. Negli stand dei mercatini vengono assunte dalle 40 alle 50 persone, gli organizzatori versano al Comune 90 mila euro per occupazione di suolo pubblico. Arrivano turisti che si fermano anche a dormire, che consumano in città. Ma se gli operatori non hanno la garanzia che avranno un rientro economico perché cambia tutto dall’oggi al domani, non si muoveranno da casa”.
Ma non è che siano indicazioni della Soprintendenza sul decoro e l’uso delle piazze? Corsi lo esclude: “Con il soprintendente Magani ho lavorato in passato e non ha mai sollevato obiezioni sull’uso delle piazze e i mercatini. Anche perché si svolgono regolarmente altri eventi come il Tocatì o le piazze dei sapori senza che nessuno batta ciglio”.
Ora si attende il nuovo incontro di domani tra organizzatori e assessori Sandrini e Bissoli: il punto che sta più a cuore perché preoccupa molto Palazzo Barbieri è quello della sicurezza a fronte dell’affollamento continuo e dei sempre più frequenti episodi di risse e violenze che si registrano in città (non è mai accaduto nulla ai mercatini, va detto, ma il clima sociale non è bellissimo…)  E’ andata bene finora, ma vale la pena rischiare ancora?Da qui i ragionamenti su come alleggerire la zona di piazza dei Signori e dintorni: spostare tutti i mercatini di Norimberga o solo una parte per rendere più leggero l’afflusso tra piazza Erbe e piazza Dante?Ma soprattutto, si può attendere ancora per decidere di cambiare?