La DAD e le aspirazioni dei ragazzi Riuniti i rappresentanti della scuola e dell’impresa per avanzare proposte concrete

Il rapporto degli studenti con la didattica a distanza, le difficoltà e l’impegno degli insegnanti nell’uso del nuovo strumento, le aspirazioni dei giovani che si avvicinano al mondo del lavoro in relazione alla visione e alle esigenze delle aziende. Il Tavolo Tecnico di Sei Nel Posto Giusto, che si è tenuto in forma virtuale, ha riunito i rappresentanti dei 19 Comuni della Pianura veronese che sostengono il progetto, delle imprese, dei sindacati e della scuola per affrontare le nuove sfide che riguardano il mondo del lavoro durante e dopo la pandemia.
Il Tavolo Tecnico di Sei Nel Posto Giusto ha riunito insieme sindaci, rappresentanti delle imprese, del mondo della scuola, della formazione e del sindacato per avanzare proposte concrete a favore dei giovani e della crescita della Pianura Veronese. L’incontro, in modalità virtuale, ha visto la partecipazione di Flavio Pasini, sindaco di Nogara, Enrico Bassi Hr manager di Ball Beverage Packaging Italia, ideatori del progetto, hanno partecipato il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, del Gruppo Giovani di Confindustria Verona Marco Dalla Bernardina, di Confcommercio Giovani Luigi Boscolo Bariga, di Fondazione Edulife Antonello Vedovato, il rappresentante della giunta camerale Carlo De Paoli, dell’Ufficio Scolastico provinciale Laura Parenti e il segretario generale Cisl Verona Giampaolo Veghini.
“Abbiamo coinvolto tutti gli stakeholder – ha spiegato il sindaco di Nogara Flavio Pasini – perché portassero la propria visione di come formazione, mercato del lavoro, investimenti potranno cambiare in meglio la Pianura veronese per far nascere ulteriori opportunità, oltre quelle che già ci sono.
L’incontro si è avvalso dell’indagine qualitativa realizzata da Lisa Conforto, direttrice del Cosp (Comitato provinciale per l’orientamento scolastico e professionale) grazie a questionari somministrati agli studenti delle scuole medie e superiori, alle aziende e agli insegnanti della Bassa.
Il Tavolo Tecnico ha restituito quindi, grazie alle indagini qualitative realizzate nelle aziende e nelle scuole della Pianura Veronese, una fotografia della situazione attuale su didattica, evoluzione del lavoro e aspettative dei ragazzi.
Dagli insegnanti è emersa la necessità di disporre di strumenti adatti, a partire da quelli tecnologici, per affrontare in maniera adeguata la nuova didattica, a distanza e non. Ma oltre, al bisogno primario di tecnologia, l’altra richiesta emersa è quella di poter contare su una formazione che permetta di sfruttare al meglio gli strumenti tecnologici. Insegnare in classe e a distanza non è la stessa cosa: pertanto è necessario essere preparati per approcciare la modalità a distanza.
Oggi – ha sottolineato la professoressa Parenti – si parla di Didattica Digitale Integrata, proprio ad indicare l’integrazione tra attività in presenza e a distanza. Il cuore del ragionamento deve essere come fare didattica che va riprogettata completamente, cambiando proprio il modo di realizzarla”.
Quanto sia cambiata l’organizzazione del lavoro nelle aziende, è stato sottolineato dal presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Verona Marco Dalla Bernardina: “La pandemia è stata l’occasione per implementare, in maniera ragionata, alcuni elementi innovativi in ambito organizzativo e gestionale. Cambiamenti che, per la maggior parte delle aziende, sono destinati a mantenersi e su cui investiranno anche nel futuro. Per quanto riguarda la selezione dei giovani abbiamo notato un cambio di paradigma con il momento della scelta che non è a senso unico, ma diventa bidirezionale: non solo noi aziende scegliamo un candidato ma è lo stesso candidato che sceglie l’azienda in cui entrare. I giovani, infatti, non sono più esclusivamente interessati all’aspetto economico dell’impiego, ma molte volte cercano anche realtà che offrano un plus in termini di welfare, di possibilità di carriera e di formazione. Cercano un’azienda con cui condividere valori e progetti e in cui poter investire la propria professionalità e creare un rapporto stabile che vada oltre a quello che una volta era il ‘posto fisso’. Proprio per questo sono disposti a spostarsi anche all’estero per soddisfare la loro voglia di crescita e di costruzione e determinazione del proprio futuro”.