Dalla visita alla Scuola d’arte “Paolo Brenzoni” al tour in uno dei borghi più belli d’Italia, proseguono le iniziative del Gruppo Donne di Apindustria Confimi Verona. Conoscere la cultura di un territorio per favorire e far germogliare occasioni d’impresa. Nel solco di tale principio si inserisce l’iniziativa “La cultura del territorio fa impresa” promossa, lo scorso 5 maggio, dal Gruppo Donne di Apindustria Confimi Verona. «Il concetto di italianità riunisce molteplici fattori: indica un marchio di qualità che ha origini profonde e lontane, frutto di una cultura, di un insieme di comportamenti, di costumi, di tradizioni e linguaggi che permettono di individuare e caratterizzare una comunità, rendendo unico un prodotto», sottolinea Marina Scavini, presidente del Gruppo Donne di Apindustria Confimi Verona. «Arte, natura, cibo e storia del nostro Paese costituiscono un’incredibile risorsa economica, creatrice di opportunità occupazionali. Ma dobbiamo anche ricordare di avere un’esperienza manifatturiera che ci pone tra i primi Paesi industrializzati del pianeta, grazie all’indiscusso contributo delle piccole e medie aziende – prosegue –. Sarebbe una pericolosa sciocchezza pensare a uno sviluppo occupazionale ed economico centrato unicamente sul turismo e l’enogastronomia. Abbandonando il manifatturiero, si manderebbero al macero l’originalità, l’identità e la capacità dell’Italia di restare portatore di un “agire globalmente ma pensare localmente”, ancora patrimonio della diffusa realtà imprenditoriale». Una mattinata dedicata all’arte in un luogo, Sant’Ambrogio, che della creatività umana è divenuto il simbolo. Non a caso l’incontro, inserito nei percorsi Apidarte, è iniziato dalla visita guidata alla Scuola d’arte del marmo “Paolo Brenzoni” che ha sede nel Comune della Valpolicella. La gloriosa istituzione, alla cui guida è la direttrice Beatrice Mariotto, festeggia quest’anno i 150 anni dalla nascita. Fu fondata nel 1868, ad opera del conte Paolo Brenzoni, con la finalità di insegnare gratuitamente discipline quali l’ornato, la geometria, l’architettura e l’arte plastica per migliorare la condizione sociale e la qualificazione dei numerosi scalpellini che traevano sostentamento dalla lavorazione dei marmi e della pietra. Una tradizione formativa che tuttora prosegue, seppur in maniera diversa rispetto al passato: all’interno di moderni laboratori dotati di macchinari ed attrezzature all’avanguardia; con una proposta di corsi che hanno formato generazioni di artisti. Oggi la Scuola offre insegnamenti di scultura, mosaico, disegno, modellazione plastica e pittura: è un’eccellenza del territorio scaligero che, grazie ai suoi allievi, ha contribuito a rendere celebre nel mondo e nella storia il nome e la qualità dei marmi di Sant’Ambrogio. La giornata è proseguita con la visita a San Giorgio Ingannapoltron, recentemente premiato come l’ottavo borgo più bello d’Italia tra i venti selezionati dalla trasmissione televisiva Il Borgo dei Borghi in onda su Rai 3. La frazione della Valpolicella, circondata da vigneti e oliveti, è patrimonio di arte ed architettura: vanta una tradizione millenaria nella memoria delle sue pietre, nell’armonia della pieve longobardo-romanica, nella bellezza del chiostro e nel panorama che da lì si apre sul lago di Garda.