La Croce blu di Medjugorje arriva a Santa Toscana. Un’occasione unica, per i fedeli, di raccogliersi in preghiera e partecipare all’adorazione davanti alla croce originale, che si trovava ai piedi della collina delle apparizioni, il Podbrdo, fino al 1988. Fu allora che, a causa dei ceri e dei lumini che i fedeli lasciavano in segno di ringraziamento per le grazie ricevute, la croce prese fuoco e che la veggente Marija Pavlovic chiese all’amico Fausto, un fedele di Sondrio, di custodirla e prendersene cura. Da allora questo simbolo della cristianità, davanti al quale per 38 anni la Madonna è apparsa alla veggente Mirjana il 2 di ogni mese, e intorno alla quale si riuniva il gruppo di preghiera al seguito di un altro veggente, Ivan, è stato visibile solo una volta: proprio nel Veronese, durante il triduo pasquale del 2022, al santuario della Madonna della Corona.
La seconda volta sarà appunto la tre giorni cittadina che inizierà venerdì 15 luglio intorno alle 18, quando la Croce blu arriverà in via Santa Toscana 9, sede della Fevoss, dove sosterà davanti alla statua della Madonna di Medjugorje custodita nel centro. A seguirla, una delegazione di scout veronesi e gli evangelizzatori di strada «Non è più notte», che dopo la cena al convitto di Fevoss e un incontro di preghiera, partiranno per una missione in strada. La Croce blu, alle 20, si sposterà quindi nella chiesa di Santa Toscana, patrona della Fevoss, per la messa, cui seguirà alle 21.30 e per tutta la notte l’adorazione della Croce, con preghiere e ringraziamenti speciali.
Sabato 16 luglio alle 8.30 sempre a Santa Toscana sarà celebrata la messa, quindi continuerà l’adorazione con canti e silenzi. Sarà presente anche il padre ortodosso Ion Ionita in una comunione di preghiera.
Domenica 17 luglio la Croce Blu sarà ospitata nel carcere di Montorio per una messa e l’adorazione animata, mentre nel pomeriggio sarà portata a casa di Enrico, persona tetraplegica che soffre di questa condizione da più di 20 anni.
«Portala con te, stupirà il mondo con i suoi miracoli», disse Marija Pavlovic a Fausto, commerciante di legname, per convincerlo a custodirla in un luogo protetto e farne anche in Italia un simbolo di comunione e di preghiera, proprio come a Medjugorje in passato i fedeli si ritrovavano a pregare alla sua ombra. Ecco perché l’intenzione, dopo le prime due tappe alla Madonna della Corona e appunto a Santa Toscana, è di portarla in pellegrinaggio per le chiese del mondo.