La Cometa non porta pace. Centrodestra scatenato, promette battaglia L’installazione luminosa viene inaugurata stasera dal sindaco e benedetta dal vescovo. Opposizioni scatenate e critiche feroci sul web. E’ costata 170 mila euro: si potevano spendere meglio?

Viene inaugurata stasera in piazza Bra ma è già al centro di una feroce polemica politica tra favorevoli e contrari e delle critiche su tutti i social, compreso il sito Facebook della Cronaca di Verona dove ci sono decine e decine di commenti che dicono una cosa sola: la stella luminosa non piace. E’ la cometa della discordia. Alle 19,30 il sindaco Tommasi inaugurerà l’installazione voluta per dare un’alternativa alla grande Stella d’acciaio ancora in riparazione e che tornerà l’anno prossimo. Sarà presente anche il vescovo monsignor Domenico Pompili per la benedizione, ci sarà musica e un momento di spettacolo, dice una nota del Comune, “grazie alla presenza del gruppo di giovani artisti veronesi ‘Panic Therapy’, noto per le sue interpretazioni swing e shuffle. L’ensemble eseguirà un repertorio di canzoni tradizionali natalizie, rivisitato in chiave swing, con voci maschili e femminili.In programma i brani più celebri del repertorio pop, per un momento festoso all’insegna della condivisione e del calore natalizio”. Ma rischiano di esserci anche fischi e contestazioni secondo quanto annunciato da Forza Nuova, mentre dalle opposizioni piovono critiche ed è noto che anche all’interno della stessa Giunta ci siano assessori che sono stati poco favorevoli a questa scelta. Forse era meglio non fare nulla, è il pensiero espresso sottovoce, e magari i 170 mila euro di spesa messi a bilancio potevano essere utilizzati per potenziare i servizi sociali sotto Natale. I nostri lettori su Fb censurano non solo la scelta ma anche la spesa: “Un insulto alla miseria”, “ecco dove finisce la nostra Imu”, “un coccio di vetro rispetto al diamante vero”, “Soldi buttati per una roba da giostre”, “Uno spreco” e così via. E c’è chi sostiene che Tommasi con questa scelta si giochi la ricandidatura.

Esposto alla Corte dei conti e fischi. Centrodestra scatenato per la stella minore voluta dal sindaco. E promette battaglia

L’europarlamentare della Lega Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega, si chiede: “Dove sono i tradizionali colori del Santo Natale? La nuova stella in piazza Bra – le cui luci tanto ricordano quelle legate alla comunità Lgbtq – non trasmette i valori della nostra tradizione cattolica e dell’identità cristiana. Uno scempio per la città, i veronesi e i tantissimi turisti che in queste festività natalizie verranno a visitare Verona”. E i leghisti Zavarise e Rigo aggiungono: “Premesso che i nostri simboli religiosi non si toccano e tutte le nostre iniziative cristiane vanno sostenute ed incentivate, è inaccettabile che l’amministrazione comunale abbia probabilmente speso ben 170.000 euro per questa installazione che, nel nome di una presunta ’apertura’, non rappresenta la nostra religione”. Zavarise e Rigo L’unica cosa di stellare in questa storia, è l’assurda cifra: 170mila euro. Più che una stella di acciaio, sembra il conto di una missione lunare”, dicono il consigliere regionale Filippo Rigo e il consigliere comunale Nicolò Zavarise che annunciano un esposto alla Corte dei Conti per “uno sperpero inutile e vergognoso, considerando anche la situazione economica e finanziaria nella quale migliaia di veronesi, purtroppo, si ritrovano. Restare in silenzio di fronte a questa vergogna non si può. Sarà mia cura verificare i costi effettivi sostenuti dal comune di Verona per questo Spelachio in versione guerre stellari, e nel caso, presentare un esposto alla Corte dei Conti’ chiude Zavarise. Duro il commento dell’onorevole Marco Padovani di Fratelli d’Italia: “Tralasciando la spesa pubblica sostenuta dall’amministrazione per questo gioco di luci e i gusti personali, non possiamo non notare la politica che questo sindaco sta mettendo in atto. La direzione è una sola e chiara, c’è una precisa volontà di scavalcare le nostre tradizioni. Le tradizioni con le quali siamo diventati grandi. Prima il “brusa la vecia” l’anno scorso, poi la non concessione agli alpini per la festa in occasione del centenario del corpo e infine la Stella in Bra. Cercare di adattare Verona alle altre città non funzionerà, ogni comunità è diversa dalle altre e per migliaia di veronesi queste attenzioni non dovevano mancare”. E Luca Castellini di Forza Nuova annuncia contestazioni: “Dalla stella alla stalla: l’obbrobrio gender allestito fuori dall’Arena è la ciliegina sulla torta di un’Amministrazione già fallita e rinnegata dai veronesi”. “Questa è solo l’ultima barzelletta dell’amministrazione Damiano Tommasi che stasera, da più o meno consapevole burattino di Traguardi & Co., inaugurerà in Piazza Bra insieme al nuovo Vescovo; visto il costo, ma soprattutto il risultato, per il sindaco Tommasi sarebbe stato forse meglio risparmiare i nostri soldi e pazientare un anno senza la stella originale ed in attesa del suo ritorno, evitando così di essere alla mercè dei meme e delle prese in giro’. E aggiunge: “E’ solo la ciliegina sulla torta, per usare un eufemismo, di un’amministrazione che è già fallita su tutti i fronti, addirittura facendo rimpiangere la precedente di centro destra, primo fronte fra tutti quello della mobilità, in una Verona dove oggi non si trova più nessuno che ammette di aver votato per Tommasi. Mentre i veronesi sono strangolati dal traffico e respirano il triplo di emissioni di un anno fa. E l’assessore Ferrari va in gita a Dubai per la farsa della Cop 28…”.