In volo con Arena. “Decolla” oggi una serie di interventi, una sorta di “tavola rotonda”, virtuale ma non troppo, sui grandi problemi di Verona. Il Catullo, in questo senso, fa da apripista a un “giro d’orizzonte” sulla nostra città, su quello che Verona è oggi, ma, soprattutto, su quello che vuole diventare.
Usciamo da un periodo tremendo, che molti hanno accostato al dopoguerra, ma che, per certi aspetti, può essere anche più delicato e complesso. Allora c’erano rovine, forse più materiali che morali. C’era da ricostruire, da rimboccarsi le maniche. Ma l’obiettivo l’avevi davanti, concreto, visibile. Oggi è diverso. Oggi, ci sono macerie soprattutto morali, psicologiche, prima ancora che economiche.
E c’è una domanda alla quale è giusto dare subito una risposta: c’è, oggi, la stessa voglia di ripartire di quell’Italia ferita e orgogliosa? C’è la stessa voglia di mettere assieme la forze per ricostruire? Sappiamo ancora che cosa vuol dire “NOI”, oppure la cultura dell’IO ci ha reso indifferenti e insensibili, al di là delle tante, troppe dichiarazioni di facciata?
Partiamo da qui, per capire qualcosa della Verona di domani. Il “volo” è iniziato.