Nascosta a nord di piazza erbe, nel centro storico della città di Verona, nei pressi di quello che doveva essere il foro romano di verona,sorge la chiesa di modeste dimensioni, di San Benedetto al monte.
La chiesa, fondata dal monastero di Leno, ( L’esistenza del popolo dei Leuni c’è tramandata da alcuni scrittori latini.
La tradizione popolare fa derivare il nome Leno dai famosi leoni della leggenda connessa con la fondazione dell`abbazia benedettina) e quindi sotto la giurisdizione della diocesi di Brescia venne edificata nella zona in cui in età romana sorgeva il Capitolium di Verona, di questa originaria struttura sopravvive solo la cripta, con le colonne e i capitelli del IX secolo. La dipendenza dall’abbazia bresciana è documentata a partire dall’806. Alla chiesa benedettina e’ stato associato il cimitero ritrovato a circa quindici metri dalla facciata della chiesa, dove sono state rinvenute quattro tombe di persone adulte e undici di fanciulli, databili ai secoli X e XI.
Probabilmente a causa del terribile terremoto del 1117 la chiesa superiore venne ricostruita in stile romanico, anche se tra il 1615 e il 1617 essa subì un ulteriore radicale rinnovamento: le scale che portavano alla cripta furono murate e l’ingresso spostato all’esterno, e l’edificio assunse l’aspetto attuale, anche se nel corso del secolo successivo l’aula venne sopraelevata. La chiesa, cui nel corso del tempo venne aggiunto il toponimo “Monte” dal Monte di pietà che sorge proprio di fronte all’edificio chiesastico, istituito nel 1490 divenne una parrocchia nel XVI secolo che però venne soppressa nel 1805 a causa di un decreto napoleonico, di conseguenza aggregata alla parrocchia di Santa Anastasia.
Tra il 2015 ed il 2017 la cripta fu oggetto di indagini archeologiche e di un accurato intervento di restauro, conservativo e statico; in questa occasione è stata ripristinata una delle due scale preesistenti, in modo da collegare direttamente la cripta alla chiesa superiore.
Osservando l’ingresso vediamo un portale con timpano e una facciata a capanna. Vi si può accedere tramite una breve scalinata di cinque gradini e, più in alto, troviamo una finestra semicircolare. Altre tre finestre simili si aprono lungo il prospetto laterale, il quale è coronato da una semplice cornice modanata sotto-gronda. Un piccolo campanile a vela si trova sulla copertura.
La chiesa è ad aula unica rettangolare, con presbiterio rialzato di un gradino e dotato di balaustra, terminante con un’abside semicircolare. Lungo la parete destra si trova l’altare della Madonna e su quello sinistro l’altare del Sacro Cuore di Gesù, mentre al centro dell’abside si trova una pregevole pala di Jacopo Ligozzi. L’aula e il presbiterio sono coperti da una volta a botte in muratura e intonacata, mentre l’abside è chiuso da una semi-calotta sferica.
La cripta, ambiente ipogeo del tipo detto “ad oratorio”, è un ambiente rettangolare concluso con un’abside semicircolare, suddiviso in due navate composte ognuna di tre campate. L’ambiente è coperto da volte a crociera che poggiano sui pilastri centrali (al cui interno sono state inglobate le antiche colonne con capitelli scolpiti) e su alcune semicolonne situate lungo il perimetro.
Tiziano Brusco