I finanzieri di Verona nell’ambito del “dispositivo operativo di contrasto ai fenomeni illeciti della contraffazione e all’abusivismo commerciale” disposto dal Comando Provinciale, hanno proceduto alla mirata verifica del rispetto delle norme relative alla sicurezza dei prodotti presenti in un esercizio, corrente nel capoluogo scaligero e gestito da un cittadino di origine extracomunitaria, esercente l’attività di commercio al dettaglio di diversi materiali di consumo tra cui i cosiddetti prodotti «M.O.C.A.» (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti).
Si tratta di materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti che, così come previsto da una specifica disciplina dettata in ambito comunitario e nazionale, devono possedere caratteristiche tecniche risultanti da idonee attestazioni di conformità che garantiscano il pieno rispetto dei requisiti obbligatori in tema di igiene e sicurezza alimentare.
La ratio è infatti quella di tutelare la salute dei consumatori e limitare al minimo la contaminazione degli alimenti. L’intervento dei “baschi verdi” del Gruppo di Verona ha permesso di rinvenire oltre settantamila articoli esposti in vendita – quali bicchieri, piatti, sacchetti gelo, contenitori per freezer e vaschette per asporto di cibi, recanti l’apposizione del noto simbolo di conformità alla specifica normativa, dalle Fiamme Gialle ritenuta tuttavia illegittima poiché l’esercente, in sede di controllo, non è stato in grado di documentare la presenza delle prescritte corrispondenti certificazioni e test di conformità. I prodotti sono stati pertanto sottoposti a sequestro e l’esercente, in qualità di legale rappresentante della società, è stato deferito, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona per i reati di frode contro le industrie nazionali e frode nell’esercizio del commercio. L’operazione testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza di Verona per la difesa delle regole del mercato, a contrasto di ogni forma di concorrenza sleale e la continua attenzione per la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori, specialmente in un periodo storico in cui le limitazioni dettate dall’emergenza pandemica hanno reso sempre più frequente e diffuso il ricorso al “delivery”.