“La rimozione del bando sulla carne bovina da parte della Cina, annunciato dal ministero dell’Agricoltura di Pechino, apre le porte a un canale commerciale particolarmente vantaggioso per il Made in Italy, con potenzialità interessanti per le nostre produzioni, in particolare del Nord Italia, che rappresenta circa il 70% del totale nazionale. Solo il Veneto alleva il 28%, con 455.000 capi, secondo il Rapporto di Veneto Agricoltura”. È positivo, dunque, lo spiraglio che si apre all’export per il presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), Gianni Dalla Bernardina, al vertice anche delle associazioni dei contoterzisti di Verona e del Veneto. “Seppure siamo consapevoli che la produzione di carne bovina Made in Italy non garantisce l’autosufficienza – osserva Dalla Bernardina – siamo convinti che, una volta varato il protocollo di intesa con i requisiti sanitari, la filiera italiana saprà trovare spazi, grazie alla qualità dell’offerta”. Nel 2016 la produzione di carne bovina del Veneto ha superato, a valore, i 410 milioni di euro (fonte: Veneto Agricoltura), con Verona al primo posto (119,4 milioni), seguita da Padova (90,2 milioni) e Treviso (81,4 milioni di euro). L’auspicio di Cai è che i tempi per la definizione del protocollo siano rapidi, in modo da consentire operativamente le esportazioni.