“L’opera perfetta” secondo direttori, registi e cantanti, scolpita anche nel cuore del pubblico sin dalla trionfale prima torinese del 1896 (dirigeva il giovane Toscanini) per il suo mix irripetibile di sentimento e umorismo, amore, amicizia ed energia, con alcune delle melodie più belle e delle arie più celebri e amate di sempre, La Bohème torna all’Arena di Verona dopo tredici anni di assenza come nuovo progetto speciale del Festival 2024 in occasione del centenario della morte del suo autore, Giacomo Puccini.
Per due irripetibili serate, il 19 e il 27 luglio, Fondazione Arena produce un nuovo allestimento del capolavoro pucciniano, affidandone la regia ad Alfonso Signorini, giornalista e scrittore, uomo di spettacolo, docente e da sempre appassionato conoscitore e divulgatore di arte e musica, con diverse regie d’opera all’attivo, al suo primo cimento con gli spazi unici dell’Anfiteatro scaligero. Scenografo per l’occasione è Guillermo Nova: insieme daranno vita ad una Bohème in cui le trasparenze consentiranno di seguire fedelmente la vicenda pucciniana e, contemporaneamente, di cogliere particolari altrimenti nascosti delle vite dei personaggi e della Parigi in cui vivono, in un’opera in cui sono fondamentali realismo e intimismo. L’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e il Coro, preparato da Roberto Gabbiani, saranno diretti dalla mano sicura e carismatica del Maestro Daniel Oren.
La presentazione è avvenuta oggi nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense, Pinacoteca di Brera. Per l’occasione, grazie alla disponibilità dell’Archivio Storico Ricordi, sono stati esposti diversi documenti di inestimabile valore, tra cui la partitura originale manoscritta di Puccini e i bozzetti della prima rappresentazione dell’opera alla Scala, supervisionata dall’autore nel 1897.
“Siamo lieti di riportare La Bohème in Arena – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena – non solo per la felice ricorrenza del centenario pucciniano, ma perché è uno dei titoli dei più belli di sempre e merita di arrivare a tutti. Un’opera che conosco bene e che mi è particolarmente cara, come interprete prima che come Sovrintendente”.
Il sottosegretarioGianmarco Mazzi ha sottolineato come “ Nell’anno in cui festeggiamo il riconoscimento UNESCO e ricordiamo il centenario della morte di Puccini, il più grande gruppo televisivo ed editoriale privato italiano parteciperà ad un importante progetto di divulgazione e valorizzazione dell’opera”.