, Nella fase 2, ha spiegato il prof. Rezza, per l’Istituto superiore di sanità, “sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l’identificazione rapida dei focolai, test, rintraccio e isolamento dei contatti e azioni di contenimento ed eventuale creazione di zone rosse”.
A questo proposito, secondo l’Iss, i test permetteranno di convivere con il virus e in particolare con il livello di contagiosità R sotto 1. L’app per il tracciamento permetterà inoltre di abbreviare i tempi: “E’ uno strumento che velocizza, ma stiamo già lavorando sul punto chiave del raggiungimento dei contatti, sul quale è in arrivo un corso di formazione specifico”, ha detto Brusaferro.
Durante la conferenza stampa sono stati analizzati alcuni numeri forniti dall’Osservatorio sulle Rsa, le strutture di ricovero per anziani, promosso dall’Iss. I dati sono stati presentati da Graziano Onder, del Centro cardiovascolare e dell’invecchiamento dell’Iss. Sono stati fra 6.000 e 7.000 i decessi avvenuti nelle strutture di ricovero per anziani (Rsa) a partire dal primo febbraio. Sintomi sono stati individuati in oltre il 40% dei deceduti, ma “è difficile distinguere fra influenza e Covid-19”.
Nel frattempo è salito a 129 il numero di medici morti per il coronavirus in Italia. E’ di poco fa la segnalazione di un nuovo decesso, Vincenzo Frontera, medico di medicina generale. Lo riferisce la federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), che riporta nel suo portale listato a lutto l’elenco dei colleghi deceduti. In totale, stando ai dati aggiornati a ieri dell’Istituto Superiore di Sanità, sono 16.991 gli operatori sanitari contagiati.