“LA CRONACA” AL VINITALY. Diario di Bordo. Lunae Bosoni, l’oscar della giornata “Il mondo va troppo in fretta” sta scritto allo stand. E allora, sorseggiate lentamente

Il loro Amarone Classico? “Un perfetto esempio di come Cassiodoro definiva questo vino: “bevibile porpora di soavità incredibile””. Rimaniamo al padiglione 4 e ci spostiamo di qualche metro per raggiungere A5: Brunelli Amarone e Fine Wines di San Pietro in Cariano. Cosa chiediamo di degustare? Amarone, ovviamente. Giochiamo in casa. Si definiscono interpreti e custodi di un magnifico territorio. Si impegnano a seguire i ritmi della vigna con dedizione. Il loro motto? “Più persone, una sola famiglia”.
Ad accoglierci c’è il figlio di Luigi Brunelli. Degustiamo L’Amarone Classico, un vino pluripremiato, prodotto in piccole quantità, con un metodo artigianale di selezione manuale dei grappoli rimasto inalterato nei decenni. “Nella fase di affinamento ed invecchiamento l’Amarone acquista le sue migliori proprietà organolettiche, uniche come il terreno dal quale proviene”, si legge sul loro sito.
Tra i prestigiosi riconoscimenti ricevuti: 94 PUNTI | James Suckling tasting session 2019/2020 e 95 PUNTI | James Suckling tasting session 2018/2019. Medaglia d’oro alla Challenge International du Vin 2019 e 2018 a Mundus Vini 2017 e 2015 e la Grand Gold Medal al Concours International des Vins à Lyon.
Non possiamo che essere d’accordo.
Lunae Bosoni
Storia, eleganza e cultura in un comprensorio di 65 ettari. È inutile girarci attorno. Lo ammettiamo senza troppi giri di parole. L’azienda Lunae Bosoni di Luni, La Spezia, è la cantina che si è conquistata il posto d’onore tra le migliori di questa giornata. Ci dirigiamo verso il padiglione 7 e raggiungiamo appositamente questo stand tra F4 e F5, perché conosciamo l’elevata qualità dei vini prodotti da questa cantina. Il loro Vermentino Colli di Luni-Liguria Black Label 2018 è stato segnalato dal Wine Spectator, solo per riportare uno dei numerosi riconoscimenti. Ma ciò che troviamo in questo stand elegante e curato è molto di più di un altisonante premio. Paolo Bosoni, il proprietario, ci accoglie e poi lascia alla fidata “regia” del collaboratore Claudio il resto della nostra degustazione. È grazie a Claudio e all’eleganza e al garbo dei suoi racconti che intraprendiamo un appassionante viaggio attraverso una storia millenaria, che ci permette di ricostruire le origini del nome della cantina. “Già nel 177 a.C. una colonia romana fu fondata alle foci del fiume Magra e denominata “Portus Lunae”. Plinio il Vecchio, nella sua opera “Naturalis Historia” a proposito del vino di questo luogo scriveva: “Etruriae Luna palma habet…” (65 d.C.) : “…dell’Etruria, quello di Luni ha la palma…”.
Alle sue spalle, si leggono queste parole: “…il mondo ha camminato troppo in fretta…”. Quando gli chiediamo il motivo della scelta di questa citazione, ci ricorda l’importanza della lentezza, come valore da preservare ed esaltare. E allora sorseggiamo lentamente. Senza ftetta di andarsene via…

Brunelli