Le parole di Ivan Juric hanno fatto decisamente rumore. Le ennesime a voce alta e con l’indice puntato, che per molti suonano come una rottura con l’ambiente di Verona. Ma sarà veramente così? O è solo l’ennesimo sprone con l’Hellas? Il suo rapporto con la società scaligera è sempre stato franco, sia con il presidente, Maurizio Setti, che col ds Tony D’Amico. Niente mezzi termini, solo cose dritte e dirette e lo stesso, a microfoni spenti, è stato fatto dall’altra parte. Tutti protagonisti tosti, duri, ma che non amano il non detto o le mezze verità. Quelle degli altri, magari, meno che le proprie, ma è caratteristica propria di chi non va sempre dove tira il vento ma che preferisce avere idee chiare.
ROTTURA DEFINITIVA? Già. Ma stavolta sarà rottura definitiva? Il clima dello scontro è arrivato al culmine. La prossima settimana le parti inevitabilmente dovranno avere un rendez vous, sedersi attorno a un tavolo e dirsi tutto. Come hanno sempre fatto, chi a microfoni spenti, chi accesi. Solo che stavolta è arrivata l’ora di tirare una riga. Forse Juric ha mire di andare altrove e questo non può esser certo una colpa. Si tratta d’ambizioni e di budget a disposizione. Setti ha fatto con quel che le sue tasche gli permettevano, D’Amico con quel che le tasche di Setti gli permettevano, Juric con il lavoro di D’Amico che ha fatto col budget di cui sopra. Cos’è mancato? Forse niente. Forse è solo questione d’ambizioni, perché poi in privato tutti sono consci d’essere andati ben oltre l’ostacolo. Però, cosa succederà, stavolta? Il momento è particolare, anche pensando alla vicenda di Setti, che tanto sereno oggi non può essere, viste le indagini in corso.
IL TORINO E NON SOLO Juric ha ricevuto la chiamata da parte del Torino. Che evidentemente sta già guardandosi intorno per il dopo Davide Nicola, con la salvezza ancora da conquistare. Però il club granata sta vagliando le ipotesi per il futuro e al primo posto c’è proprio il nome del croato. Che ha anche avuto un contatto col Napoli, senza esiti positivi per gli azzurri, che piace ancora alla Fiorentina ma dopo la rottura della scorsa stagione è un rapporto da rimettere in piedi eventualmente in modo solido. Tanti cambiano, non è detto che lo faccia anche l’Hellas ma è possibile. L’alternativa è restare. Chiarirsi. Sognare.
C’E’ IL BOLOGNA.
In tutto questo, dimenticavamo, c’è anche da giocare. Arriva il Bologna, partita di fine stagione, non fosse per quel decimo posto al quale Juric tiene molto e Mihajlovic pure. E’ partita che vale solo per quello. Ma per Juric potrebbe avere un significato speciale. Se fosse l’ultima?