“Non voglio sapere niente. Sono concentrato al cento per cento, non dormo la notte perché voglio lavorare bene. So come sono cresciuti questi ragazzi, come hanno cambiato il loro modo di vedere il calcio. Abbiamo fatto danni su ragazzi giovani, a inizio campionato, parlando troppo presto di certe cose. A me dà fastidio: noi dobbiamo generare rispetto nei nostri confronti. Dopo un po’ alcuni giocatori sono meno disturbati da questa cosa, all’inizio qualcuno ha pagato, avendo alti e bassi clamorosi”. Così Juric, inquadrando la sfida di Cagliari. Il tecnico non vuole distrazioni e teme che le voci di mercato disturbino l’Hellas. “Sulla carta – riprende – se guardiamo i nomi, non ci sarebbe partita. Questo deve spiegare ancora quanto hanno fatto finora i miei ragazzi. A volte ho l’impresione che qualcuno se lo dimentichi. Noi non abbiamo Nandez, Godin, Joao Pedro… Eppure, siamo davanti a loro…”
LA FORMAZIONE. Juric studia le soluzioni per ovviare all’emergenza in difesa: Gunter resta ai box, Cetin è a forte rischio, Magnani a mezzo servizio. Avanza dunque la candidatura di Dimarco per chiudere il terzetto insieme a Lovato e Ceccherini. Sulle corsie andranno Faraoni e Lazovic, che cingeranno il tandem in cabina di comando composto da Tameze e Veloso, in vantaggio su Ilic e Sturaro. Nessuna variazione sul tema in attacco: saranno ancora Barak e Zaccagni a spartirsi la trequarti, alle spalle di Kevin Lasagna.
QUI CAGLIARI – Mister Semplici punterà ancora sul 3-5-2, con Klavan in difesa al posto di Ceppitelli, insieme a Godin e Rugani. Sugli esterni spazio a Nandez e Lykogiannis, con il duo formato da Nainggolan e Marin ai lati di Duncan a fare il da play. Davanti la coppia formata da Joao Pedro e Pavoletti, favorito su Simeone per la maglia da centravanti.
PARLA IL TECNICO. “È una partita molto importante, ma non la considero un’ultima spiaggia. Sicuramente sarà rilevante per il cammino finale. Sulla rabbia dobbiamo dimostrare di averla, se vogliamo rientrare in corsa per la salvezza sarà necessario dimostrarla: bisogna pensare positivo, vedere il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo tutto per centrare l’obiettivo. Bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo, bisogna sentire la responsabilità e l’orgoglio di poter uscire da questa situazione. Sta a me far sì che i ragazzi scendano in campo con il giusto desiderio di rivalsa, perché hanno grandi doti nelle loro corde. Domani non è da dentro o fuori, ma sicuramente bisognerà fare risultato”.