C’è un aggettivo che non puoi mai immaginare per Verona-Napoli. Non può essere, non è mai stata, una partita “normale”. Dice niente, Verona-Napoli 3-1, l’anno dello scudetto? La prima volta di Maradona in Italia, la prima tappa verso lo scudetto?
Oppure Verona-Napoli 3-0, un paio d’anni dopo, il Verona che viaggiava verso l’Europa, per aggiungere un altro capitolo al suo splendido romanzo.
E poi, Verona-Napoli, match promozione del Verona di Prandelli. E, per chi ha qualche anno in più (ahimè…) quel Verona-Napoli, del ’61, serie B, che poteva valere la promozione in A e che invece, avvolto da gialli e accuse di combine, processi e ricorsi, finì 1-0 per il Napoli e con la beffa dell’Hellas? I vecchi gialloblù di allora, piangono ancora,a pensarci.
Sarà per tutto questo e anche di più, che Verona-Napoli è sempre “speciale”. Anche per quel tifo folkloristico (attenzione, c’è scritto folkloristico) che ha spesso caratterizzato la sfida. E che qualche volta, giusto dirlo, ha pure sconfinato dal folklore, ma questo è un discorso che domani non si farà…
Domani conterà solo giocare, possibilmente bene. E conterà il risultato, perchè la “camera con vista sull’Europa” piace molto a Juric e piace molto anche a Gattuso. Juric e Gattuso, due che “ringhiano” molto e che, oggi come oggi, sono due tra i tecnici più apprezzati. Fatti non parole. Risultati, non aria fritta. Quello di domani sera conterà molto, anche se non dirà tutto. Ma se l’Hellas fa l’Hellas, ci divertiremo…