Succede anche alle squadre forti. Il Verona si illude, tiene in piedi la Samp e gli manca quella cattiveria che sarebbe servita a chiudere il match. Alla distanza, si disunisce un po’ e cade sotto i colpi di Quagliarella, e chi se non lui? Sconfitta che non fa male, ma sulla quale Juric, giustamente, ha qualcosa da ridire.
LA FRASE. “Siamo stati dei polli, avremmo potuto e dovuto chiuderla, visto che le occasioni le abbiamo avute. Invece, abbiamo tenuto in piedi la Samp e alla fine abbiamo perso. Ci deve servire di lezione”. In realtà, questo difetto, se vogliamo, è uno dei pochi che il Verona ha evidenziato quest’anno. E’ già successo altre volte che dopo aver dominato, la squadra abbia rischiato di non vincere. Perché non sempre, alla bellezza e alla pulizia del gioco, si affianca la cattiveria che serve.
L’EPISODIO. Sul risultato, anche questo va detto, pesa comunque una decisione dell’arbitro Valeri, presa dopo consulto al Var, che ha concesso un rigore alla Samp per un fallo di Davidowicz su Ekdal. Un fallo apparso molto discutibile, un contrasto aereo (forse col gomito un po’ largo, questo sì…) ma non tale da decretare il rigore. Quagliarella ha ovviamente ringraziato.
ARRIVA IL NAPOLI. Adesso sotto col Napoli di Gattuso, che arriva venerdì alle 18.30. Sfida importante in chiave Europa, ammesso che il Verona lo consideri davvero un traguardo da inseguire. E ammesso che il Consiglio Federale non decida per la sospensione del campionato, già sfiorata domenicae a questo punto, forse la scelta più logica. Si vive più che mai alla giornata.