“It’s now or never”, cantava negli anni ’60 un venticinquenne Elvis Presley. E chissà che proprio quel vinile non stia ruotando in questi giorni sul giradischi di Ivan Juric. Che in quell’ipnotico ritornello può riconoscersi come non mai, riflettersi e riflettere, soprattutto. Perché se il croato resta focalizzato sull’obiettivo di concludere quanto più degnamente possibile questa stagione con il Verona, è facile dedurre che il tema sul suo futuro faccia capolino nei suoi pensieri con una certa frequenza.
Riflessioni che spesso e volentieri avvengono a voce alta. Perché Juric, se incalzato sull’argomento, non vi si sottrae mai. Non l’ha fatto nemmeno negli ultimi giorni, coerente con una genuinità libera da diplomazie e compromessi, rimarcando l’importanza di dare luogo ad una progettualità a lunga gittata (“se pianifichi di stagione in stagione vai incontro ad una morte lenta, bisogna progettare almeno su tre anni”), ma soprattutto di innalzare il livello qualitativo dell’organico (“se vuoi essere forte, altrimenti la squadra è già competitiva per lottare per la salvezza”).
Now or never, appunto. Ora o mai: se c’è un momento per elevarsi, per inseguire posizioni e obiettivi più nobili, è adesso. Domani è già troppo tardi. La partita per proseguire insieme si gioca su questi temi, in potenza carta decisiva per convincere Juric o pomo della discordia nel caso in cui non si dovesse trovare una convergenza. Delle due l’una. C’è da far combaciare conti e la tracimante voglia di sognare in grande di un allenatore per il quale, citando le sue stesse parole, “essere sereno è la morte”. Non sarà semplice, ma la disponibilità di Juric a soffermarsi e dilungarsi su questi argomenti può essere un indicatore del fatto che un addio a fine stagione non sia scontato. Non ancora, quantomeno.
Certo, adesso è il momento di guardarsi in faccia, magari senza riflettori, in segreto. Ma non c’è tempo da perdere e di sicuro Setti e Juric non lo perderanno. Perchè è chiaro, se Juric vuole davvero provare altre esperienza (Napoli e Fiorentina sono in attesa), questo è il momento. E se Juric scegliesse di andare, il Verona dovrbebe chiudere in fretta per l’uomo destinato a prenderne il posto. Cioè Vincenzo Italiano, a sua volta in partenza da La Spezia e a sua volta molto richiesto. E’ il momento delle scelte. Vietato perdere tempo.