Si sono svolte questa mattina in Piazza Bra, nel pieno rispetto delle norme per il contrasto alla diffusione del CoViD-19, le celebrazioni per il 75° Anniversario della Repubblica italiana. Alla solenne cerimonia dell’Alzabandiera, svoltasi alla presenza del Gonfalone del Comune di Verona, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, al Gonfalone della Provincia di Verona, ai Labari e ai Gagliardetti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, hanno partecipato il Prefetto di Verona, Dott. Donato Giovanni Cafagna, il Sindaco, Avv. Federico Sboarina, il Vescovo della Diocesi di Verona, S.E.R. Monsignor Giuseppe Zenti, il Comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto (COMFOTER di Supporto), Generale di Corpo d’Armata Massimo SCALA, il Presidente della Provincia, Avv. Manuel Scalzotto e altri rappresentati delle autorità civili e militari.
A precedere gli interventi la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica nel quale il Capo dello Stato ha sottolineato come la ricorrenza del 2 giugno viene celebrata quest’anno, nel segno dell’impegno collettivo per il rilancio del Paese.
Da dove veniamo? E’ presto detto.
La nascita della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale indetto quel giorno per determinare la forma di governo dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Per la prima volta in una consultazione politica nazionale votavano anche le donne: risultarono votanti circa 13 milioni di donne e 12 milioni di uomini, pari complessivamente all’89,08% degli allora 28 005 449 aventi diritto al voto. I risultati furono proclamati dalla Corte di cassazione il 10 giugno 1946: 12 717 923 cittadini favorevoli alla repubblica e 10 719 284 cittadini favorevoli alla monarchia. Il giorno successivo tutta la stampa dette ampio risalto alla notizia.
Il 2 giugno 1946, insieme con la scelta sulla forma dello Stato, i cittadini italiani elessero anche i componenti dell’Assemblea Costituente che doveva redigere la nuova carta costituzionale. Alla sua prima seduta, il 28 giugno 1946, l’Assemblea Costituente elesse a capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, con 396 voti su 501, al primo scrutinio. Con l’entrata in vigore della nuova Costituzione della Repubblica Italiana, il 1º gennaio 1948, De Nicola assunse per primo le funzioni di presidente della Repubblica. Si trattò di un passaggio di grande importanza per la storia dell’Italia contemporanea dopo il ventennio fascista, il coinvolgimento nella seconda guerra mondiale e un periodo della storia nazionale assai ricco di eventi. Nello stesso anno, nel mese di maggio, fu poi eletto presidente della Repubblica Luigi Einaudi, primo a completare regolarmente il previsto mandato di sette anni.