Sono state conciliate le cause in corso davanti al Tribunale di Verona tra l’Istituto Assistenza Anziani di Verona (assistito dagli avvocati Giovanni Sala ed Antonio Benaglio) e 244 lavoratori (dipendenti ed ex dipendenti dell’Istituto) patrocinati dalle organizzazioni sindacali Fp Cisl, Fp Cgil e Csa con gli avvocati Stefano Conti e Lucia Poli. Si trattava di cause avviate fin dal 2019 che avevano ad oggetto diverse questioni: i trattamenti spettanti ai lavoratori per le festività infrasettimanali, il diritto dei lavoratori al pagamento del tempo necessario per indossare e smettere la divisa aziendale, i trattamenti riconosciuti ai lavoratori per indennità accessorie. I diversi giudizi sono stati definiti sulla base della proposta conciliativa formulata dal giudice Antonio Gesumunno (coordinatore della Sezione Lavoro) che tutte le parti hanno accettato. Gli accordi sottoscritti prevedono in buona sostanza: la restituzione all’Istituto delle ore indebitamente fruite dai lavoratori in occasione delle festività infrasettimanali, il riconoscimento del tempo necessario per indossare e smettere la divisa nella misura di 7,5 minuti per turno e, infine, la rinuncia dell’Istituto alla restituzione delle somme erogate ai lavoratori a titolo di indennità accessorie. L’avvocato Franco Balbi, presidente dell’Istituto Anziani, ha espresso la propria soddisfazione per l’accordo raggiunto “ispirato a criteri di equilibrio e ragionevolezza, in un contesto normativo e giurisprudenziale tutt’altro che chiaro.” E aggiunge: “le conciliazioni, fortemente volute dalla maggioranza del Consiglio di Amministrazione, ci consentono di superare una stagione di esasperata conflittualità con i lavoratori e le organizzazioni sindacali, di rendere certi i rapporti giuridici tra tutte le parti coinvolte e, per l’Istituto, i costi del contenzioso. Ma, soprattutto, confido che tutto ciò contribuisca a rasserenare il clima lavorativo nelle nostre strutture, a beneficio di tutti, innanzitutto dei nostri ospiti!” “Questo passo in avanti, unitamente alla definitiva chiusura dell’immane e grottesco contenzioso aperto dalla precedente direzione – dicono Antonio De Pasquale per Fp Cgil Verona e Nicola Cavedini per Csa – avvenuta due settimane fa davanti al Tribunale di Verona con reciproca soddisfazione delle parti e applauso finale da parte dei lavoratori, rappresentano una svolta, speriamo definitiva, rispetto alla passata gestione caratterizzata da un minimo storico (zero assoluto) nelle relazioni sindacali e da una gestione assolutamente deficitaria sia sotto l’aspetto della organizzazione del lavoro che dei risultati economici”. Del milione e 256 mila euro del fondo per la contrattazione integrativa sono stati distribuiti ai lavoratori 440 mila euro a riconoscimento della produttività individuale per un ammontare di circa 900 euro euro a testa. Positiva anche la decisione di proseguire sulla strada del riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali (gli scatti di anzianità dei lavoratori e delle lavoratrici). “L’atteggiamento – concludono – positivo dell’azienda davanti all’intelligente mediazione del giudice che ha consentito di chiudere centinaia di posizioni aperte dal precedente assurdo contenzioso, e la predisposizione a riconoscere e valorizzare la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori in sede di contrattazione decentrata, rappresentano segnali di svolta importanti”.