I sindacati tornano sulla situazione dell’Istituto Anziani di Verona, al centro di molte polemiche. “E’ opportuno l’intervento da parte dell’Assessore alle politiche sanitarie e sociali per porre fine ad una situazione di gestione dell’ente oramai fuori controllo che ha raggiunto livelli di conflittualità verso i lavoratori senza precedenti” scrivono.
“Ci appare poco responsabile e immotivata la richiesta avanzata dalla direzione dell’Ente
di chiedere la restituzione di soldi ai lavoratori che sono stati erogati attraverso la contrattazione tra le parti – addirittura procedendo a ritroso a partire dal 1999 – non solo per il momento che questi lavoratori stanno attraversando in relazione alla gestione della pandemia ma per le ragioni stesse per le quali viene esplicitato un atto tanto prepotente nei confronti di chi lavora.
Una scelta che non solo mette in discussione la contrattazione tra le parti, e quindi le scelte condivise tra soggetti negoziali nel corso di 20 anni sulla base dei dettati contrattuali, ma che evidente disconosce e denuncia nei tribunali il ruolo e le funzioni svolte dai precedenti consigli di amministrazione che si sono succeduti nei 20 anni, dei direttori e dei revisori dei conti che hanno sempre certificato la regolarità della contrattazione. Che poi si apprenda che la richiesta ai lavoratori, di restituire oltre 5 milioni di euro, avvenga senza un accertamento ispettivo della Corte dei Conti ma sulla base di un’iniziativa autonoma di controllo, con i limitiche la stessa ha nei fatti, lascia basiti. Vorremmo sottolineare – continuano le segreterie regionali – che atteggiamenti di questo tipo, che all’ Ipab I.A.A. di Verona si sommano ad atti gravi come la denuncia da parte dell’ente di 33 lavoratori alla Procura della Repubblica in giornata di sciopero, emulano evidentemente un’irresponsabilità che pare diffondersi in troppa parte di soggetti con incarichi politici ed istituzionali poco attinenti con la vita reale delle persone e
saranno organizzati in presidio, l’ennesimo, per manifestare la propria rabbia rispetto ad una scelta tanto sbagliata.
E’ tempo che Regione e comune di Verona intervengano utilizzando tutti gli strumenti di loro competenza”.