Da giorni una task force dell’Ispettorato del lavoro sta eseguendo controlli in hotel, campeggi e pubblici esercizi. Il sindaco Bendinelli, riportando la sua esperienza personale da titolare di un hotel, chiede si cambino le modalità: “Tredici funzionari all’orario di punta davanti ai clienti, non è un controllo, sembrava un assedio”. “Vorrei fare una riflessione. Da sindaco e da imprenditore. Da imprenditore perché mi sono sentito trattato alla stregua di un delinquente Da Sindaco, perché non dobbiamo dimenticare che siamo un paese turistico. Che viviamo di turismo e dell’idea che i turisti hanno di noi. Siamo convinti che sia doveroso rispettare le norme, le regole, le leggi. E’ giusto che le autorità facciano il loro dovere, eseguano i loro controlli. Però c’è modo e modo”.Sono le parole, amareggiate, del sindaco di Garda Davide Bendinelli nella doppia veste di primo cittadino e proprietario di una struttura ricettiva all’interno del comune gardesano. Parole che arrivano all’indomani di un controllo, nell’hotel di cui è proprietario, da parte dei funzionari dell’Ispettorato del lavoro. Un controllo del tutto legittimo, come ci tiene a ribadire Bendinelli a più riprese, ma avvenuto con modalità inopportune. “Si sono presentati in tredici, durante le colazioni, mentre una cinquantina di persone erano sedute ai tavoli. Hanno presidiato le uscite, comprese quelle sul retro, come ad evitare che fuggisse qualche lavoratore irregolare che ovviamente nella mia struttura non esiste. Hanno interrotto il servizio di erogazione della colazione perché hanno interrogato tutti i miei dipendenti mentre i clienti si domandavano cosa stesse succedendo”. Bendinelli si domanda che senso abbia impiegare 13 persone per controllare una struttura piccola come la sua, composta da 21 camere e 19 dipendenti. Un “dispiegamento di forze” non giustificato, lo stesso peraltro che esegue i controlli in campeggi con trecento dipendenti e cinquemila posti letto. “Hanno creato un disagio di immagine che non ci possiamo permettere. E non parlo per me, singolo imprenditore. Parlo per tutti gli imprenditori e, in più, in veste di sindaco di un territorio che si regge sul turismo”. Quello che chiede il Sindaco Bendinelli è che i controlli proseguano ma che lo facciano con modalità differenti. Scegliendo un orario che non metta i gestori o i proprietari in difficoltà nei confronti della propria clientela, che non crei un disagio a chi ha pagato per avere in cambio un servizio. E, ancora, interloquendo con i gestori senza pensare di aver di fronte evasori o criminali. “Usciamo da un periodo difficile” ricorda Bendinelli. “Il Covid, il caro bollette, la guerra in Ucraina, le tempeste, la crisi in Germania. Non abbiamo bisogno di creare altro disagio”. E Bendinelli non si riferisce all’esito dei controlli. “Ovviamente -dice- durante i controlli non è stato trovato nessun dipendente in nero. Ma in ogni caso, ci tengo a ripeterlo, non è il controllo ad essere in discussione, nemmeno se l’esito è positivo. Nemmeno se, come in questo caso, ci sono stati fatti i complimenti per la gestione. E’ la modalità”. E da qui, la richiesta: “Credo che sia il caso di trovare una sorta di accordo con le autorità che devono svolgere questi controlli. Noi abbiamo il dovere di essere in regola e su questo non c’è nulla di cui discutere. Però quando si crea un disagio del genere, a chi tra l’altro paga centinaia di euro per soggiornare da noi, è evidente che non si stia facendo un buon lavoro. Lasciamo ai nostri ospiti un brutto ricordo, e non ce lo possiamo permettere”.