La sfida dell’Olimpico tra Roma e Verona, profuma d’Europa. La formazione gialloblù, infatti, reduce da un invidiabile ruolino di marcia di quattro vittorie su sei incontri disputati, inizia a intravedere da vicino le posizioni che possono valere una futura qualificazione europea. Uno che conosce molto bene le dinamiche del confronto è senza dubbio un doppio ex come Maurizio Iorio. Nella capitale l’ex attaccante ha conquistato da protagonista un memorabile scudetto, il secondo della storia del club capitolino, mentre in riva all’Adige disputò un grande campionato in coppia con Nanu Galderisi, un duo esplosivo coniato dalla puntuale penna di Valentino Fioravanti con l’appellativo di “puffi al tritolo”.
«Mi aspetto una bella partita – commenta – tra due squadre in salute. Il Verona ha dimostrato di avere grande personalità sia in casa che fuori, grazie anche all’ottimo lavoro fatto da Tudor. La Roma sta facendo meno bene rispetto a quelle che erano le aspettative di inizio stagione, tuttavia rimane una squadra sempre in grado di far male. Alla formazione di Mourinho manca una certa continuità anche se in più di un’occasione ha dimostrato di saper fare un bel calcio. Sarà una partita molto piacevole, da seguire con attenzione».
Roma e Verona hanno rappresentato due tra le pagine più significative della sua storia di calciatore. «La vittoria del campionato con la maglia giallorossa è stata un’emozione indimenticabile. Vincere uno scudetto a Roma è stato qualcosa di inspiegabile. Immaginate di amplificare di dieci/quindici volte quello vinto dal Verona. Aver fatto parte di quella squadra resta per me motivo d’orgoglio. Con l’Hellas, invece, non ho vinto lo scudetto, ma fu una stagione altrettanto esaltante. A Verona sarei rimasto molto volentieri e non me ne sarei mai andato. La Roma, però, mise più soldi in busta e quindi io feci ritorno nella Capitale».
Il legame con i colori gialloblù, tuttavia, è rimasto forte tanto che Iorio è tornato a vestire la maglia dell’Hellas alcuni anni più tardi. «Poter tornare a Verona è sempre stato un mio desiderio. Fu, purtroppo, una stagione tribolata nella quale fummo subito identificati come vittima sacrificale. Lottammo, invece, con grande impegno, tenendo vive le speranze di salvezza, fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata a Cesena. Mi è rimasto dentro un grande rammarico per come è andata, anche perchè fui condizionato nel rendimento da alcuni infortuni. Roma e Verona, comunque, sono due piazze dove ho lasciato il cuore. Un pronostico per la partita di sabato? Impossibile, farei torto all’una o all’altra. Vinca il migliore».
Oggi Iorio, segue il calcio un po’ da lontano, preso com’è nel nuovo mondo del Beach Soccer. «Ho importato questo sport dall’America e ora sono proprietario di questa nuova Lega, un’attività che mi impegna molto ma che mi sta dando anche molte soddisfazioni».
Enrico Brigi