«Damiano Tommasi candidato del centrosinistra alle prossime amministrative? Damiano è un amico, sarebbe una risorsa incredibile per la coalizione, ma non avrebbe certo bisogno dell’etichetta di un partito, ad esempio del Pd, perché è una persona che si presenta da sola». Tommaso Ferrari, ingegnere ambientale, consigliere comunale, leader del movimento Traguardi e coi suoi 34 anni uno dei politici più giovani della nostra città, ha parlato alla rubrica “Vr2022-Domande-Risposte”. Di scuola democristiana (il materno Valentino Perdonà oltre che assessore a Verona nella giunta Uberti e sindaco di Soave fu deputato per quattro legislature con la Dc), rientra nell’alveo di centrosinistra, anche se dice chiaramente di guardare «al di là dei soliti steccati della politica». Ferrari punta all’«area moderata e liberale che non si ritrova nelle posizioni di Sboarina». Ma ne ha anche per Tosi.
NIENTE BARATTI
Su un punto è particolarmente chiaro: «Non baratteremo la nostra percentuale di voti per una carèga. Questa città è malata di “leaderismo”, chi fonda un movimento o una lista civica si candida quasi sempre a sindaco. Invece», ha aggiunto Ferrari, «Verona ha bisogno di una squadra, di una visione a lungo termine, è inutile aspettarsi il salvatore della patria, non serve».
BAGARRE IN COMUNE
L’opposizione, quindi anche Traguardi chiede che 10 dei 30 milioni dell’avanzo di amministrazione vengano destinati a famiglie e imprese. Sboarina ha deciso di concentrarsi sui grandi enti, come aeroporto, Fiera e Fondazione Arena: sostiene che i soldi debbano andare a chi genera ricchezza. Fratelli d’Italia chiede la riduzione dei tributi locali.
LA VERONA DI DOMANI
La politica al solito litiga e Ferrari incalza: «Manca una visione strategica, stiamo perdendo tutti i principali asset del territorio». Sostiene la necessità di modificare il sistema viabilistico della città. Sulla gestione della casa di Giulietta è caustico. La videointervista integrale è sui nostri canali social.