Spettabile redazione,
sono un’insegnante di una scuola cittadina, che attende da giorni di essere vaccinata. In realtà, comincio a sospettare che la storia del vaccino sia destinata a durare all’infinito e che forse, farò in tempo ad andare in pensione, senza vederlo. Io mi chiedo e chiedo a voi, che avete il compito di informare la gente e di denunciare certe situazioni, se è possibile accettare questa totale disorganizzazione.
Leggo ogni giorno, che sono iniziate le vaccinazioni del personale scolastico. Io mi aspettavo che qualcuno ci indicasse un giorno preciso, nel quale gli insegnanti della scuola X, venissero vaccinati.
Mi chiedo: ma cosa ci vuole, per far questo? Arcuri? I generali dell’Esercito? No, ci vorrebbe soltanto un po’ di buonsenso. Invece, pensate un po’, siamo noi a doversi prenotare via Internet, salvo scoprire che le stesse prenotazioni sono già esaurite e saranno riaperte chissà quando. Quindi, attenzione, io (e tante mie colleghe/colleghi) dovrei stare davanti al pc tutto il giorno, nell’attesa di vedere riapret le prenotazioni e sperare di “entrarci”. Ma dove siamo?
Maestra Stefania, Verona
Siamo in Italia, gentile maestra Stefania. Questa purtroppo è la prima risposta che ci viene. E non va intesa come una mancanza di fiducia, per carità. Guai, in momenti così, buttarsi via e perdere tempo a criticare. La nostra è una constatazione, molto amara, che la sua lettera purtroppo conferma. Noi siamo quelli “che i vaccini non ci sono e quando ci sono, sono pochi”. Noi siamo quelli che pensano alle “primule” per vaccinare e non pensiamo che ci sono un miiardo di punti-vaccino, facili da organizzare. Basta pensarci e basta, soprattutto, avere i vaccini.
Quanto al caso del personale scolastico, la sua osservazione non è l’unica, purtroppo. Anche in questo caso, infatti, basterebbe che, chi di dovere, stabilisse un calendario e un ordine di vaccinazione che tocchi tutte le scuole e tutti gli insegnanti. E’ così difficile? La vaccinazione dovrebbe avvenire a scuola, impossibile farlo? Evidentemente sì. Forse per mancanza di personale, oppure per chissà quale altro strano motivo. Perchè noi, diciamolo, siamo bravissimi a complicarci la vita, a renderla più difficile di quello che già è. Se pensiamo che gli insegnanti sono tra le categorie più esposte, perchè non andare incontro a questa esigenza? Morale della favola, ha ragione lei, maestra Stefania. E noi, per quanto possiamo, denunciamo quanto sta accadendo ,o meglio, quanto non sta accadendo, nella speranza che in qualche modo, se ne accorga anche Draghi.
In realtà, noi siamo quelli che pensano ai “banchi rotanti”, oltrechè alle primule. Poi, non sappiamo nemmeno organizzare le vaccinazioni nelle scuole. Ne usciremo mai?