“Rimpianti? Eh, qualcuno ce l’ho…”. Ricky Albertosi non gira troppo intorno alle parole. “Sai, la Juve mi voleva, prima ancora che arrivasse Zoff…”.
Va indietro nel tempo, para i ricordi. “Anzi, voleva il sottoscritto e Gigi Riva…”.
Chi dice no alla Juve? “Gigi disse proprio di no. Io ero in stanza con lui, mi ricordo che cercai a lungo di convincerlo. Dai Gigi, andiamo là, prendiamo molti più soldi, vinciamo di più e tu segnerai valanghe di gol. Lui mi guardava, mi ascoltava, ma scuoteva sempre il capo. “No, Ricky”, mi diceva,la verità è un’altra. Se io vado alla Juve, ho finito di essere libero, come sono qua. Là, devo far gol ad ogni costo, mi devo allenare come vogliono loro, forse non sarei più io. Qui io sto troppo bene, la gente mi adora, sono l’idolo di tutti e faccio la vita che voglio. Se non ho voglia di allenarmi non mi alleno. Se non faccio gol nessuno mi dice niente. Io resto qua”. E fu così che restammo al Cagliari, dove comunque vincemmo uno scudetto e portammo mezza squadra in Nazionale ai Mondiali del Messico”.
Dal passato al presente, da Albertosi a Buffon: “Sorpreso perchè gioca ancora? No, se stai bene, finchè ti diverti e il fisico regge, perchè smettere? Anch’io ho giocato a lungo. Piuttosto, io non sarei mai tornato alla Juve, a far la riserva: sarei rimasto al Paris Saint Germain…”