INVESTIMENTI, CROAZIA CHIAMA VERONA Il ministro croato Ilija Zelalic ha illustrato le opportunità che si stanno aprendo appena al di là dell’Adriatico. Calzedonia ha oltre 3 mila dipendenti

L’ultimo Paese ad entrare nell’UE in ordine cronologico, la Croazia, non è solamente una meta turistica fra le più note e apprezzate in Italia e dai veronesi, è anche uno scenario economico e sociale di grande interesse per le imprese ita­liane. L’occasione per cono­scere questo interessante aspetto della Croazia, è stata offerta dalla presenza del ministro croato Ilija Zelalic, intervenuto al Liston 12 per un incontro organizzato da Verona All Top, il network costituito per promuovere contatti utili al proprio lavoro ed alla propria dimensione sociale. “Il mio scopo”, ha detto, “è spiegare agli imprenditori italiani quali opportunità si aprono da quando la Croazia è entrata nella Comunità Europea nel 2013 e cosa fa il nuovo governo che si è insediato da poco sotto la guida del primo ministro Andrej Plenković, grande conoscitore della realtà europea. “Noi speriamo”, ha aggiunto, “di attirare ancor di più gli investimenti diretti che sono stati dal 1993 al 2016  circa 31 miliardi di euro. Il flusso più importante è rappresentato dal settore finanziario con le due più grandi banche, Intesa SanPaolo e Unicredit, che detengono il 48% del settore finanziario croato: Unicre­dit ha preso Zagrebačka banka e Intesa SanPaolo Privredna banka 76%. Anche il gruppo Generali Assicurazioni è presente, come pure Calzedonia, nel tessile con oltre 3000 dipendenti e Benetton. All’in­contro erano presenti tra gli altri Flavio Mais osservatore  di Confindustria Balcani, la federazione delle Associazioni territoriali nell’area est europea e a nome di Amia, Edoardo Nestori.

U. C.