Non che sia uno da “iniezioni di coraggio”, Damiano Tommasi. Ne ha già viste abbastanza, anche se la politica, per ora, resta un territorio inesplorato. Certo, anche lui (ma non solo lui…) aspettava con curiosità l’esito del voto, soprattutto nelle grandi città. Lo aspettava pure il centrosinistra, mai così unito (almeno questa è l’impressione…), così come lo aspettava la cosidetta coalizione di centrodestra. Tutti, diciamolo, hanno avuto le risposte che aspettavano. “Uniti si vince” dicono a sinistra. “Divisi si perde” l’ammissione del centrodestra, che deve aver già iniziato una bella riflessione, seguendo, peraltro, le indicazioni del grande capo Salvini.
Le urne non tradiscono mai e le urne hanno detto, ad esempio, che il centrosinistra, oggi come oggi, è una forza in grado di ottenere larghi consensi. Una bella spinta anche per Verona e, di sicuro, una “botta di vita” anche per Tommasi, che deve sciogliere in questi giorni, le sue riserve. “Deciderò dopo il voto di ottobre” aveva confidato ad amici. Ora, da un giorno all’altro, è attesa la sua scelta dalla quale, ovviamente, dipende anche la strategia del centrosinistra, comunque decisamente rinvigorito dal voto.
Perchè è chiaro, aver visto questo risultato, non può che confortare la coalizione, che punta decisamente al ballottaggio e ha tutti i requisiti per centrare l’obiettivo. Con chi, è un altro discorso.
Tocca al centrodestra trovare contromisure che ora più che mai sono importanti. Le urne hanno detto che “divisi si perde”, ma questo si sapeva. E del resto, la frase che da mesi tutti ripetono (“…uniti si vince”) va ora messa in pratica, superando quelle divisioni e quei mal di pancia che qualcosa sono costati anche a livello nazionale. “Riflettiamo sugli errori commessi” ha detto Salvini, che non si è nascosto dietro a calcoli strani e ha ammesso “che qualcosa non ha funzionato”.
In questo senso, il “laboratorio Verona” si rimette ora al lavoro. Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, devono cercare quella sintesi che per ora è rimasta nelle intenzioni. Con Sboarina candidato di Fratelli d’Italia, Tosi candidato di…se stesso (per ora), la Lega alla ricerca di un nome spendibile, Forza Italia alla ricerca di un’identità e di una sintesi alquanto complesse.
Ma i numeri dicono che se gli elettori di centrodestra si dividono su candidati diversi, il risultato può essere negativo. Ed è un rischio che nessuno, nel centrodestra vuole correre. Ecco perchè, la riflessione che partità a giorni, terrà conto di tutto questo. Ed ecco perchè, non sembri un paradosso, la stessa posizione di Sboarina potrebbe esserne uscita rafforzata. Chi si prenderà la briga di trovargli un’alternativa? La Lega avrà davvero al forza e il coraggio di puntare su Tosi? E Forza Italia, come potrà optare per un candidato diverso da Sboarina?
Insomma, mille pensieri che per ora restano sul tavolo, ma che tutti dovranno prendere in mano con decisione. Mentre il centrosinistra, almeno per ora, i suoi dubbi li ha risolti. Aspetta Damiano Tommasi, ora con maggior convinzione. Ora è questione di ore.