Il parlamentare e sindaco di Garda non ha dubbi: «è la volta buona».
L’ex assessore regionale potrebbe diventare il nuovo coordinatore veneto del partito. Bordate a Di Maio: «non ha mai lavorato un giorno».
«La gente vuole vedere facce nuove, persone competenti, serve un ricambio generazionale. E Berlusconi, secondo me, dopo anni l’ha capito. Credo che ci siano tutti i presupposti per il rilancio di Forza Italia». Davide Bendinelli, 44 anni, deputato “azzurro” e sindaco di Garda, non ha dubbi: «Il partito può risollevarsi solo se ai vertici ci saranno novità».
In Regione Veneto però, dopo che anche l’assessore Elena Donazzan non ha rinnovato la tessera, Forza Italia di fatto non ha più rappresentanti…
«Sono scelte personali. Altri in Regione non l’hanno rinnovata per anni. Vanno ricreate le condizioni per riavvicinare le persone».
Il coordinatore regionale di Forza Italia, Adriano Paroli, è in uscita. Sarà lei il sostituto?
«Al momento non mi è arrivata nessuna richiesta ufficiale. Vediamo cosa succederà nelle prossime settimane».
Si parla da anni dell’esigenza di un cambio ai vertici di Forza Italia, alla fine però non cambia mai nulla.
«Guardi, io non ho mai risparmiato critiche a Berlusconi, e ho la tessera del partito dal ’94. Ho sempre creduto in lui, lo considero una spanna sopra a tutti, ma non ho mai avuto le fette di prosciutto davanti agli occhi. Stavolta sono convinto che il rinnovamento ci sarà davvero, anche perché il centrodestra deve tornare compatto. Questa alleanza di governo la considero solo una parentesi: c’è troppa improvvisazione, troppo pressapochismo in alcuni ministri. Quella tra la Lega e i Cinque Stelle non è una collaborazione naturale. Se penso a Di Maio…».
Dica, cosa pensa?
«Ma sì, è uno che fa il ministro del Lavoro e che non ha mai lavorato un giorno in vita sua. I grillini sono un’Armata Brancaleone, non hanno contenuti, vivono di propaganda, sembrano membri di una setta».
E di Salvini cosa pensa?
«Ha agito per senso di responsabilità. Ma ripeto: per me questa è una parentesi che una volta chiusa mi auguro non venga mai più riaperta».
Come sono i vostri rapporti con la Lega?
«Sul territorio, come hanno dimostrato le amministrative, sono ottimi. È normale che a livello nazionale in questo momento ci possano essere dinamiche un po’ diverse».
A Palazzo Barbieri la maggioranza rischia di spaccarsi sulle nomine negli enti.
«Solitamente le cose vanno così: dove l’opposizione è forte la maggioranza si compatta. Se l’opposizione invece è debole si aprono delle crepe, anche se per ora mi sembra che siano emerse soltanto incomprensioni».
Crede nella creazione del cosiddetto “fronte repubblicano”, anti Lega e Cinque Stelle?
«Assolutamente no. C’è solo una coalizione che può guidare davvero il Paese, quella di centrodestra. Con Forza Italia e Lega insieme, com’è sempre stato».