Le intercettazioni telefoniche del presidente del Veneto Luca Zaia non entrano nel processo di Padova sui tamponi rapidi. Lo ha deciso nel pomeriggio il giudice per l’udienza preliminare Maria Luisa Materia, accogliendo quanto richiesto dai difensori dei due imputati, il microbiologo Roberto Rigoli, ex coordinatore delle Microbilogie del Veneto, e l’ex direttore generale di Azienda Zero, Patrizia Simionato. Le intercettazioni di Zaia erano riferite ai rapporti dei dirigenti della sanità veneta con il microbiologo, attuale parlamentare del Pd, Andrea Crisanti, che aveva denunciato la minor affidabilità dei test rapidi.