Il sindaco Damiano Tommasi, ha visitato l’Ospedale di Santa Giuliana, il centro sulle Torricelle per la cura e la riabilitazione delle persone con problemi psichici.
Al primo cittadino sono stati illustrati il protocollo d’ingresso e i servizi offerti, non solo di cura farmacologica, ma anche di riabilitazione attraverso i tanti laboratori proposti anche fuori dalla struttura. Tommasi è arrivato con l’assessore al sociale Luisa Ceni ed è stato accolto dalla madre generale dell’Istituto Sorelle della Misericordia, che gestisce l’ospedale, suor Maria Visentin, dal direttore generale, Tiziano Zenere, dal direttore sanitario, Marcello Santi, e dai referenti dei reparti di riabilitazione dell’area Adolescenti e Adulti, Amedeo Bezzetto e Michele Orlando.
Tommasi e Ceni sono stati accompagnati all’interno della struttura attraverso i reparti e gli spazi riabilitativi come i laboratori creativi, la palestra, le stanze per lo yoga e il rilassamento, le camere e il parco esterno in cui è immerso l’ospedale. «Abbiamo loro spiegato che Verona gode di un’eccellenza nel Veneto e a livello nazionale per la cura e il recupero delle persone con problemi psichici, soprattutto per quanto riguarda la fascia d’età più giovane», spiega Zenere. Santa Giuliana è, infatti, Centro regionale di riferimento per gli Adolescenti e ne ha potenziato il reparto con oltre una trentina di posti letto. I giovani pazienti arrivano non solo dal Triveneto, ma da molte Regioni d’Italia. «Abbiamo anche spiegato cosa possiamo fare noi per Verona, in particolare riguardo ai giovani – continua Zenere – grazie alla capacità di questa struttura di intercettare i problemi, che insorgono in età sempre più precoce, sin dall’esordio, capendone la natura e promuovendo azioni ora al centro diurno ora con un percorso riabilitativo se riguardano la sfera psichiatrica».
È stata illustrata infine l’attività svolta fuori dalla struttura, per i pazienti adolescenti: dall’ippoterapia a Corte Molon ai campi estivi di Kitesurf in Sardegna. «Il sindaco Tommasi ci ha dato anche degli spunti e con questa visita confermiamo la nostra volontà di aprire la struttura alla città perché non sia considerata un luogo di stigma e perché si tocchi con mano la qualità di ciò che facciamo”, conclude Zenere.