Più rischi o più opportunità per lavoratori e imprese dall’Intelligenza artificiale? L’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, per rispondere al quesito, ha organzzato, in collaborazione con l’Università, un convegno, per affrontare le attuali tematiche legate alle implicazioni su prodotti e lavoratori rispetto all’intelligenza artificiale anche in riferimento alle recenti iniziative legislative dell’Unione Europea.
Non solo e non più ChatGpt, l’intelligenza artificiale si prepara a concentrare i propri sviluppi più consistenti nel settore industriale, chiamando in causa le imprese, gli ingegneri con le loro competenze, ma anche le iniziative legislative da parte della politica, specialmente quelle europee, come il recente AI Act. Di questo futuro, complesso e sfidante, si è parlato nel convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri a margine della propria assemblea, in collaborazione con l’Università di Verona e intitolato « AI tra implicazioni, vincoli e opportunità».
Intelligenza artificiale: rischio o opportunità?
Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Ordine, Ing. Matteo Limoni, sono intervenuti il Prof. Franco Fummi del Dipartimento di Ingegneria per la Medicina di Innovazione, Università degli Studi di Verona, che ha parlato di “Rivoluzioni industriali e AI: implicazioni su prodotti e lavoratori” e la Dott.ssa Lucrezia Bolla dello Studio Legale Dindo di Verona che ha trattato il tema “La regolamentazione europea su AI: implicazioni su prodotti e lavoratori”.
Il Dott. Paolo Errico, CEO & Strategy Lead of ᴍᴀxꜰᴏɴᴇ Srl – Vicepresidente Nazionale Piccola Industria con delega all’Innovazione e Transizione Digitale, si è concentrato sul tema “Dall’efficienza di prodotto all’efficienza di processo – come la transizione digitale e l’AI rendono le aziende più sostenibili”.
Il coordinatore scientifico dell’evento è l’Ing. Alessandro Dai Prè.