Dal 1° ottobre è stato istituito il blocco regionale dei diesel euro 4 che sarà in vigore fino al 30 aprile 2023, come previsto dall’Accordo del bacino Padano. Tali limitazioni riguardano anche indicazioni d’uso del riscaldamento negli edifici pubblici e privati.
“Nonostante le amministrazioni dei comuni con più di 30 mila abitanti del Veneto abbiano cercato di intervenire per calibrare tutta una serie di deroghe che possano garantire la libertà di spostamento per chi deve lavorare ed operare con la sua attività nei diversi territori, non possiamo che segnalare la disomogeneità di queste misure”, commenta il presidente di Casartigiani Verona Luca Luppi.
“Siamo tutti d’accordo che è importante preservare la qualità dell’aria (e gli sforamenti dei livelli di Pm10 sono preoccupanti), ma non possono essere sempre aziende e lavoratori a pagare lo scotto della transizione ecologica’’, sottolinea Luppi.
Ad oggi gli incentivi o bonus per l’acquisto di autovetture nuove si sono dimostrati insufficienti e la conferma è che il parco macchine italiano è tra il più vecchi d’Europa. “Queste misure a ‘spot’ dimostrano poca visione politica e non riescono a coinvolgere i cittadini verso una concreta rivoluzione green – spiega il presidente di Casartigiani Verona -. Iniziative di questo tipo invece vanno condivise a tutti livelli, e con tutte le categorie, per fare in modo che le persone le adottino”.
“Il divieto alla circolazione imposto ai diesel euro 4 impone un’analisi anche sulle alternative al mezzo privato, in questo senso i residenti delle città o dei centri abitati più grandi possono usufruire maggiormente del servizio pubblico, mentre per chi abita fuori città spesso l’unica alternativa è la macchina e anche questo è iniquo”, continua Luppi.
Non da ultimo per limitare l’inquinamento e gli sprechi di energia si rende necessario intervenire sul corretto riscaldamento degli edifici pubblici e privati.