“Gli agromeccanici del Veneto, con le loro 1.200 le imprese associate a Fimav, sono pronte a raccogliere la sfida dell’innovazione, della lotta ai cambiamenti climatici, della sostenibilità sociale ed occupazionale, con l’obiettivo di accompagnare la diffusione della tecnologia nelle imprese agricole e migliorarne la redditività. Il nostro comparto, che sviluppa un fatturato aggregato di 50 milioni di euro su scala regionale, non può tuttavia essere l’unico anello della filiera chiamato ad assumersi il rischio di impresa”. Lo ha detto Gianni Dalla Bernardina all’assemblea dei quadri e dirigenti della Federazione delle imprese di meccanizzazione agricola del Veneto, che ha visto la partecipazione di oltre 120 persone e più di 70 imprese dei servizi per conto terzi in agricoltura. Nel mirino di quadri e dirigenti di Fimav, anche la Politica agricola comune 2020-2027, che si pone gli obiettivi di garantire l’equo tenore di vita degli agricoltori, la protezione dell’ambiente, contrastare i cambiamenti climatici. “Il nuovo modello della Pac – ha detto Alberto Zannol della Direzione Agroalimentare della Regione Veneto – stabilisce che l’Unione europea fissi i parametri politici di base, come ad esempio gli obiettivi economici, sociali e ambientali, approva i piani strategici nazionali e regionali, mentre gli Stati Membri scelgono ed elaborano gli interventi in funzione la propria realtà, elaborano un piano strategico per il Primo e Secondo pilastro, definiscono il loro contributo agli obiettivi dell’Ue, stabiliscono le conformità e le misure di controllo, hanno la responsabilità del rispetto del bilancio”.Sarà una Pac che guarda con attenzione agli investimenti, alle nuove tecnologie, i big data, l’economia circolare, che pianifica attentamente un modello di gestione dei rischi e che, nell’ambito dell’innovazione, stabilisce una forte sinergia con le politiche di ricerca e sviluppo, formazione e consulenza. “Le imprese di meccanizzazione agricola, in quest’ambito, potranno svolgere un ruolo di ancora maggiore responsabilità, per garantire una produzione crescente, una più equa redistribuzione dei redditi, nel rispetto della sostenibilità ambientale, occupazionale ed economica”, ha ribadito Dalla Bernardina.