I comuni di Verona, Bussolengo, Castelnuovo (con Sommacampagna e Sona), Cerea (insieme a Bovolone, Casaleone e Sanguinetto), Malcesine, San Bonifacio, San Giovanni Lupatoto, Valeggio sul Mincio, Villafranca: dei 58 “distretti commerciali” ufficialmente riconosciuti dalla Regione Veneto, ben 9 fanno riferimento a Comuni veronesi. Dopo un progetto sperimentale, avviato con un primo bando nel 2014, il modello del cluster commerciale urbano e territoriale è pronto a divenire realtà condivisa in tutto il territorio. Soddisfatta Confcommercio Verona, che ha seguito e vissuto da protagonista – insieme alla Regione e alle amministrazioni comunali che hanno creduto nella proposta – il processo di riconoscimento dei “distretti commerciali”: “Una buona notizie per il Comune capoluogo e per alcuni dei più importanti centri della provincia che potranno avvalersi di strumenti innovativi e finanziamenti per le attività imprenditoriali”, spiega il presidente Paolo Arena. “Speriamo sia solo l’inizio e che anche altre amministrazioni comunali seguano la strada del distretto per valorizzare i piccoli centri e le loro attività”. La legge regionale punta a promuovere politiche contro la desertificazione dei centri storici con il riuso dei locali sfitti, fiscalità di vantaggio, politiche commerciali unitarie e nuove proposte turistiche. Ogni distretto prevede un manager, motore e collante delle iniziative pubbliche e private. Importante anche la possibilità per i commercianti di poter accedere ai finanziamenti Por-Fesr Regione Veneto (prossimi a venire) sulle reti di impresa e sulle attività commerciali aggregate: sarà riconosciuta una “premialità” in sede di presentazione delle domande. Nel dettaglio i distretti si propongono di rigenerare il tessuto urbano, rivitalizzandone la centralità, sviluppando idee a sostegno del commercio, anche con idonee forme di attrattività del distretto; promuovere un’interazione tra i cittadini, imprese e pubblica amministrazione nelle scelte strategiche del distretto; svolgere un’azione di alto profilo qualitativo che si uniforma agli indirizzi già diffusi in ambito europeo e nazionale; valorizzare la qualità del territorio con azioni innovative generate dal contesto economico e sociale del distretto.