Nonostante un contesto di mercato generalmente piatto per il mondo lavoro, inJob, recruitment company veronese specializzata in profili professional, parte di W-Group, ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 80 milioni di euro, in aumento del 15% sul 2022 e del 39% sul 2021.
Da sottolineare il valore degli utili (1,3 milioni) che – anche grazie agli importanti investimenti realizzati, alla messa a terra di diversi progetti strategici e all’apertura di nuove filiali – cresce del 14%.
InJob, risultati e crescita nel 2023
Proprio le filiali, importanti driver di sviluppo nell’ultimo biennio, hanno permesso a inJob di rafforzare la sua presenza capillare sul territorio: nel corso dell’anno, oltre al rafforzamento della propria presenza su Milano, infatti, sono stati aperti 6 Career Center (Cremona, Mestre, Paratico, Reggio Emilia, Treviglio, Thiene) raggiungendo il totale di 11 nuove sedi negli ultimi due anni.
Un’espansione in grado di trainare anche le assunzioni della società: nel 2023, infatti, inJob ha assunto oltre 50 persone, un trend che proseguirà nel 2024, e che porterà l’azienda a chiudere l’anno con più di 200 dipendenti.
Ma l’azienda ha dimostrato la sua solidità anche per quanto riguarda il suo core business, ovvero la selezione di personale qualificato per i settori e per i brand più rappresentativi del Made in Italy. Nel 2023 ha infatti somministrato 6500 profili a oltre 1500 aziende clienti (in crescita del 30% sul 2022).
Soddisfazione e fiducia nel futuro
“Siamo molto soddisfatti di questi risultati, solida testimonianza della stabilità di inJob, dell’efficienza del suo core business e dell’operato di tutte le sue persone” ha commentato Enrica Ronchi, Managing Director di inJob.
“Siamo fiduciosi che anche il 2024, che già in questo primo trimestre ha registrato una crescita a doppia cifra, possa essere un anno di consolidamento di tali numeri, ma anche di ricerca di nuove prospettive e superamento di nuovi traguardi. Per continuare a crescere è infatti necessario adottare approcci sempre più all’avanguardia, che possano colmare in maniera innovativa l’ampio mismatch che caratterizza lo scenario del mercato del lavoro di oggi. Ciò implica la creazione di progetti creativi che da un lato rispondano alle esigenze immediate delle aziende e dall’altro possano supportare le fasce di popolazione più vulnerabili, favorendone la mobilità lavorativa e territoriale, l’inclusione sociale e contribuendo così a un impatto positivo e duraturo sul territorio e sulle sue risorse”.