Il progetto si articola in tre eventi rappresentati da una tavola rotonda in programma il 17 novembre e due mostre visitabili fino al 10 dicembre.
L’iniziativa si propone di approfondire il legame tra storia, memoria e cultura aziendale a partire dall’esperienza e dal modello imprenditoriale della fabbrica-comunità̀ di Olivetti, proiettato alla valorizzazione degli individui e delle relazioni umane. Olivetti si dimostra un imprenditore abile nell’armonizzare tecnologia, innovazione e cura del design, con una spiccata e peculiare sensibilità̀ nei confronti degli aspetti sociali del lavoro. La responsabilità del pensare e dell’agire dell’impresa, testimoniati con tenacia e fiducia da tante figure di imprenditorialità visionaria e consapevole transitate nella storia aziendale, sono stati determinanti per l’evoluzione dell’elettronica e dell’informatica, e per lo sviluppo economico, sociale e culturale della comunità, del territorio, del Paese.
La tavola rotonda è in programma venerdì 17 novembre, dalle 10 alle 13, nell’aula magna del Silos di Ponente, in via Cantarane 24. Si aprirà con i saluti istituzionali, sarà presieduta e moderata da Paola Castellani, docente del dipartimento di Management e referente del Centro cultura di impresa. Interverranno Laura Curino, attrice, regista, direttrice del Teatro Giacosa di Ivrea, Gastone Garziera, progettista Olivetti, Gianni Potti, presidente di Fondazione comunica e fondatore di Digitalmeet, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, artisti, illustratori, videografi, autori di diverse pubblicazioni e Marcella Turchetti, dell’Associazione archivio storico Olivetti.
La tavola rotonda proporrà un approfondimento sull’anima, i valori identitari, i fondamenti della cultura organizzativa partecipativa e inclusiva dell’impresa Olivetti e il suo orientamento verso una educazione umanistica e comunitaria. Si rifletterà sul valore di tale impresa per l’Italia cercando di comprendere per quale ragione il Paese ha ceduto il primato di eccellenza ottenuto con Olivetti nel settore dell’elettronica. Si cercherà, inoltre, di riflettere sull’evoluzione intervenuta con il digitale, su come ha cambiato le nostre vite. La storia e l’eredità di Camillo e Adriano Olivetti, la loro capacità di sognare e di visione, hanno generato lo sviluppo dell’esperienza di Ivrea e della sua comunità intorno all’idea di fabbrica come centro propulsore di cultura. Una progettualità sostenuta da numerose testimonianze di imprenditorialità visionaria e consapevole, da Mario Tchou a Ettore Sottsass, da Roberto Olivetti a Pier Giorgio Perotto, Giovanni De Sandre e Gastone Garziera, da Marisa Bellisario a Renzo Zorzi e altri ancora.
Le visita delle mostre e la partecipazione alla tavola rotonda saranno fruibili a titolo gratuito da studenti e studentesse, docenti, imprese e cittadinanza.
Il progetto “Dal Belpaese allo Spazio, l’Informatica italiana: testimonianze di imprenditorialità visionaria e consapevole” è promosso in collaborazione con l’Associazione archivio storico Olivetti, il Sistema bibliotecario dell’università di Verona, la Fondazione comunica, il Festival Digitalmeet e Csc – Archivio nazionale cinema impresa.
L’iniziativa gode del patrocinio di Università di Verona, Comune di Verona e Confindustria Verona.