Sono 77 i sindaci veronesi che hanno aderito al documento promosso, nei giorni scorsi, dai Presidenti delle Province dell’Upi Veneto e indirizzato al Governo. Una lettera che richiede di rivedere diversi aspetti della Fase 2 dell’emergenza, primo fra tutti la modalità di individuazione delle attività che potrebbero riaprire, con adeguati protocolli di sicurezza, anche prima di giugno. Servizi alla persona, commercio, bar e ristorazione sono alcuni dei settori per i quali, salvo casi particolari a tutela del bene primario della salute dei cittadini, andrebbe rivalutata la riapertura controllata. Anche alla luce, come ricordato nella lettera dell’Upi, delle gravi ricadute di ordine economico e sociale che la chiusura sta comportando.
I Presidenti delle Province del Veneto, nello stesso documento, avevano inoltre sollevato perplessità sulla mancanza di programmazione per l’ambito turistico, uno dei principali settori del Veneto e del territorio scaligero in termini di fatturato e occupazione.
“Ringrazio tutte le colleghe e i colleghi sindaci che hanno voluto sostenere la lettera sottoscrivendola – afferma il Presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto –. Hanno dimostrato grande sensibilità nei confronti dei tanti imprenditori e lavoratori che oggi, oltre all’emergenza sanitaria, stanno affrontando un’emergenza economica senza precedenti.
Quelle dell’Upi Veneto sono proposte concrete. La Regione, nell’ultima ordinanza, ha già risposto con grande celerità prevedendo ad esempio la possibilità, previo apposito contratto, di attivare il servizio mensa per addetti di una o più imprese, anche presso esercizi chiusi al pubblico. Sugli altri aspetti di competenza nazionale attendiamo riscontri dal Governo”.