INFRACOM, SFIDA A QUATTRO Tra i pretendenti il fondo Carlyle di Marco De Benedetti

L’advisor Banca Imi porta ad Abertis una lista qualificata di pretendenti per Il Gruppo Infracom, l’azienda veronese di Ict che l’azionista spagnolo ha messo sul mercato. In lizza, stando a fonti finanziarie, ci sono i Fondi Carlyle di Marco De Benedetti, l’americano Searchlight, l’italiano F2I, il Fondo Accelero con Sawiris, Retelit e IsiameD Digitale la management company italiana per l’innovazione. Infracom, azienda veronese che opera sul mercato nazionale dei servizi Ict, ha un fatturato 2016 intorno ai 104 milioni di euro con una perdita di esercizio di circa 1,1. La valutazione ricevuta da Banca Imi, che non è il prezzo, è in una forbice tra 100/130 milioni con richieste di approfondimento sui debiti, oltre 70 milioni, e sui crediti e la loro gestione per circa 42 milioni e liberatorie sulle gestioni passate. L’assemblea degli azionisti di Infracom Italia sotto la presidenza di Attilio Schneck, lo ricordiamo,  ha approvato i risultati di bilancio al 31 dicembre 2016. Il valore della produzione è cresciuto del 3,9%  attestandosi a 103,4 milioni rispetto ai 99,5 milioni  dell’esercizio precedente. Alla fine del 2016, nell’ambito del riposizionamento dell’azienda su servizi innovativi di data center, sono stati avviato tre importanti progetti che costituiscono la base della nuova offerta: potenziamento del centro di competenza interno per la cybersecurity, realizzazione di una piattaforma cloud IaaS (Infrastructure as a Service) per erogare servizi di hybrid cloud, sviluppo di architetture SAP Hana in alta affidabilità che sfruttano pienamente l’approccio ICT integrato e permettono di garantire soluzioni al livello massimo (Tier 6) delle linee guida dell’AgID per la sicurezza operativa.