Infortuni sul lavoro, Verona la più colpita. Cisl Veneto lancia il progetto “TAKE CARE OF YOU” Nel 2022 tra agricoltura e settore costruzioni gli incidenti mortali sono stati 26

Continuano a crescere le denunce di infortuni e di malattie professionali in Veneto, registrando nel 2022 un incremento pari al 20,8% rispetto al 2021 per i primi – di cui quelli con esito mortale saliti del 7,6% – e pari al 14,7% per le seconde. È la fotografia restituita dagli ultimi dati disponibili sulle denunce giunte a Inail Veneto presentati oggi in anteprima a Mestre, nella sede di Cisl Veneto, nel corso del seminario di lancio di “Take Care Of You”, progetto di informazione e prevenzione delle malattie professionali nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura promosso da Cisl Veneto e cofinanziato da Inail Veneto. Sono numeri che evidenziano come la fine dell’emergenza sanitaria e la ripresa delle attività economiche e produttive abbiano riportato l’andamento infortunistico al periodo prepandemia: ben 83.885 in totale gli infortuni denunciati nel 2022 (a fronte dei 69.427 dell’anno precedente), tra cui 113 con esito mortale (105 nel 2021). Concentrando l’osservazione sui soli infortuni accaduti in occasione di lavoro, (72.761 nel 2022, rispetto ai 59.836 del 2021), e guardando ai singoli settori, sono manifatturiero, sanità e assistenza sociale, trasporto e magazzinaggio i tre che registrano le più alte numerosità di denunce. Nello specifico, per quelli con esito mortale troviamo al primo posto di nuovo il manifatturiero con 17 denunce (+30,8% rispetto al 2021), seguito da costruzioni con 15 denunce (+ 87,5%) e trasporto e magazzinaggio con 8 (-11,1%). Rispetto alle province, analizzando le denunce di infortuni complessivi (in occasione di lavoro e in itinere) con esito mortale accaduti in Veneto nel 2022, è la provincia di Verona (26) la più colpita, seguita da Venezia (22) e Vicenza (19). Anche le denunce di malattie professionali non accennano ad arrestarsi, passando dalle 3.416 del 2021 alle 3.917 presentate lo scorso anno. Di questi oltre 3.200 casi sono stati denunciati in Veneto nel 2022 (+18,9% rispetto al 2021 nel macrosettore industria e servizi, in cui troviamo ad esempio costruzioni e attività manifatturiere, ma anche sanità e assistenza sociale; in agricoltura invece sono quasi 690 (-2,4% rispetto al 2021, ma a fronte anche di un calo dell’occupazione). A livello territoriale è Padova la provincia dalla quale sono giunte il maggior numero di denunce di malattie professionali nel 2022 (1.163, +21,9%), seguita da Venezia (587, -2,2%) e Verona (586, +7,1%). «I dati parlano chiaro e la tendenza di crescita non si spiega esclusivamente con la ripresa delle attività del post pandemia – sostiene Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto –. Nella nostra regione, come nel resto del Paese, gli infortuni non diminuiscono da anni, indicandoci un trend davvero preoccupante. Lo stesso vale per le malattie professionali cresciute pure nel 2022 e spesso sottovalutate: servono anche rispetto a queste maggiore consapevolezza e comportamenti responsabili sviluppati nel tempo. Prevenzione e formazione, sono le nostre parole d’ordine, che tradurremo in atti concreti con il progetto di Cisl Veneto e Inail Veneto, con l’obiettivo di raggiungere circa 4mila lavoratrici e lavoratori». “Il progetto ha trovato l’approvazione di Inail anche perché fortemente innovativo, tecnologico e quindi accessibile non solo da una vasta platea di lavoratori, ma anche da studenti impegnati in percorsi di studio attinenti ai due settori individuati dal progetto’’, sottolinea Enza Scarpa, direttore di Inail Veneto.