Prosegue il progetto della Camera di Commercio con Avviso Pubblico per la prevenzione e l’informazione in tema di infiltrazioni mafiose nell’economia locale. L’incontro si è svolto al Gabanel bike hostel di Bussolengo, un bene confiscato alla criminalità organizzata negli anni ’90. “A fronte di un’economia importante e sviluppata con opere in corso come tav, olimpiadi messa a terra di miliardi di euro di Pnrr, dobbiamo stare attenti. La mafia, – afferma Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico – in particolare l’ndrangheta è radicata sul territorio, come confermano le due inchieste del 2020 Taurus e Isola Scaligera. Nel 2022 a Verona sono state 12 le interdittive a imprese fortemente sospettate di collusione con la mafia e si sono contate 1.975 operazioni finanziarie sospette secondo i dati Bankitalia. Sono 78 i beni confiscati fino ad ora sul territorio provinciale, di cui 5 aziende. Per questo è fondamentale proseguire nella creazione di una rete di informazione e comunicazione: dai tavoli tematici organizzati dalla Consulta della legalità sono emerse criticità quali le difficoltà di accesso al credito, difficoltà di conciliare la velocità nell’esecuzione delle commesse con i controlli, truffe e cartiere per falsificare i bilanci e sottrarre risorse alla collettività alterando anche in questo modo i principi della libera concorrenza”. Anna Grazia Giannuzzi, Viceprefetto di Verona, ha sottolineato come sia importante che si arrivi all’istituzione di una sezione della Dia a Verona, aggiungendo quanto siano utili i protocolli stilati con le associazioni di categoria e come la Prefettura sia aperta ad ulteriori collaborazioni. La Prefettura sta analizzando più di una decina di posizioni sospette sul tema delle interdittive nel 2023. Giannuzzi ha inoltre detto come siano importanti le white list, che la Prefettura aggiorna regolarmente. Nel campo della logistica, un potenziale legame con le mafie si evidenzia nella sempre più diffusa pratica del dumping contrattuale da parte di imprese italiane che applicano contratti ai lavoratori che non sono proprio quelli “regolari” per il campo in cui operano, come ha evidenziato Giandomenico Franchini, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona. In edilizia, le bolle speculative innescate in relazione all’applicazione del superbonus hanno messo in difficoltà imprese e consumatori, esponendo le prime a possibili infiltrazioni illegali, come ha aggiunto Alberto Franzo rappresentante delle organizzazioni sindacali, “registriamo inoltre numerose imprese che vincono gli appalti operando di fatto sottocosto, falsando la concorrenza, e realtà che molto rapidamente, in modo sospetto, raggiungono dimensioni tali da ottenere commesse importanti”. Il comparto dell’agricoltura, tristemente noto per il fenomeno del caporalato, “è a rischio – come ha evidenziato Erik Rambaldini, commercialista, delegato nel tavolo tematico dell’agricoltura – per l’acquisto di campagne e relativo affitto per utilizzi criminosi, sfruttando i fondi pubblici esistenti. Un importante fenomeno è quello di alcune cooperative che forniscono manodopera a basso costo sfruttando le difficoltà di collocamento nel settore”.