Il panettone, si sa, oltre che essere un dolce tipico della nostra trazione “è un mezzo per creare felicità condivisa’’, come ha raccontato Elisa Dalle Pezze alla Cronaca di Verona, illustrando lo sviluppo di una giovane, ma già conosciutissima realtà dolciaria del nostro territorio.
Laureata in comunicazione e marketing, ma proveniente dal mondo dell’occhialeria, è stata coinvolta dal cugino Francesco Borioli nel mondo dei lievitati, una passione che da sempre lo ha interessato. Assieme a Luca Dal Corso e Daniele Massella, che nel 2021 ha lasciato la società per seguire altri progetti, hanno deciso di dare vita ad “Infermentum’’, un’azienda di dolci artigianali del Veronese. Già nel 2016 “Infermentum’’ compare nella classifica di Dissapore dei 30 panettoni migliori d’Italia e nel 2018 vince Mastro Panettone, il concorso dei migliori panettoni artigianali d’Italia organizzato da Goloasi.it. Gli anni successivi arrivano podi e menzioni da parte di Gambero Rosso, Gazza Golosa, Cook La Repubblica, Mastro Panettone Artisti del Panettone, e molti altri.
Infermentum. Un’azienda giovane, ma già molto conosciuta e apprezzata. Da dove è nata l’idea di creare qualcosa che unisse la vostra professionalità alla pasticceria?
Francesco aveva la passione per i lievitati e noi tutti abbiamo sempre avuto molta voglia e passione di creare qualcosa insieme. Abbiamo studiato la parte comunicativa e il nome dell’azienda e da lì e nato il marchio. “Fermentum’’, dal latino, significa lievito madre, cuore dei nostri prodotti. Abbiamo giocato sulle parole per dare l’idea che c’è voglia di mettersi in gioco e di creare qualcosa di condiviso. All’inizio lavoravamo nel garage di Francesco e cuocevamo i nostri lievitati in un forno di un amico a Pescantina. In seguito ad un evento nel periodo natalizio del 2014 organizzato per far conoscere i nostri prodotti, le richieste aumentavano sempre di più e da lì abbiamo deciso di ingrandirci. In 9 anni è stato un crescendo e ci siamo allargati molto rapidamente.
Qual è la ricetta del vostro successo?
La ricetta del nostro successo è essere partiti con più persone con talenti diversi, elemento che ci ha permesso di confrontarci e crescere attraverso questo confronto continuo. Un altro elemento è sicuramente l’entusiasmo nel coinvolgere persone giovani che danno il 400 per cento per l’azienda. Il packaging, inoltre, è una caratteristica che fin da subito ci ha contraddistinti, dando un’idea di artigianalità e genuinità, come gli ingredienti che usiamo per creare i nostri prodotti. Dall’inizio l’azienda è stata subito strutturata in modo manageriale, delegando compiti, attuando strategie e tenendo monitorato il nostro lavoro. I nostri fornitori ci hanno aiutato molto in questo.
Ci sono i panettoni e le colombe, ma la vostra Torta di Rose, il dolce tipico veronese, viene apprezzato tutto l’anno. Da quanto avete scelto di inserirlo nel vostro mercato e perché?
La Torta di Rose è nata quasi subito, dopo panettoni e colombe, come un’esigenza di destagionalizzazione. E’ un dolce che ricorda l’infanzia e quindi abbiamo subito iniziato a lavorarci su, reinterpretandolo con il lievito madre. Un anno di ricerca, ma continuando a lavorare abbiamo trovato un prodotto che ci dà moltissima soddisfazione.
Quali sono i vostri progetti in cantiere?
A livello di prodotti per questa prossima campagna verrà prodotto il panettone senza lattosio, sempre più richiesto. Un altro panettone che verrà sviluppato è il panettone semplice senza canditi, ma con un impasto molto agrumato con olio essenziale di arancia e limone.
Invece, a livello di progetti aziendali lo scopo principale è la continua crescita della nostra realtà in Italia e all’estero, dove stiamo già collaborando con alcune aziende per portare Infermentum in tutto il mondo, salvaguardando però sempre la qualità dei nostri dolci.
Francesca Brunelli