Un bene che va guardato, odorato e degustato… in grado di donare sfumature che che ci “riportano indietro nel tempo, ma avanti nel futuro”. Vediamo se indovinate di cosa stiamo parlando… Ovviamente di vino, ma di uno in particolare: quello prodotto da un’azienda in continua evoluzione: l’Azienda Agricola Pietro Zardini. Dopo un avvicendarsi di intuizioni, eventi e fatiche che hanno animato quattro generazioni, la missione di questa azienda di famiglia, dal 2000, è nelle mani di Giampietro Zardini, enologo e titolare, nipote di Pietro che dà il nome all’azienda.
Come è nata l’azienda?
La sua storia ha radici molto profonde nel territorio della Valpolicella Classica. Le sue origini risalgono agli inizi del ‘900, con Leonardo Zardini, capostipite della famiglia, coltivatore di vigne e produttore di vino in questa zona. Dopo un susseguirsi di vite, eventi, generazioni e duro lavoro nei campi, la piccola azienda
agricola a conduzione famigliare è arrivata ai giorni nostri. Dal Duemila mi occupo personalmente della cantina dedicando il nuovo progetto a mio nonno Pietro.
Cosa è possibile trovare nei vostri vini?
Questo cammino nel tempo mi ha fornito un bagaglio di cultura enoica e tradizione alla quale sono molto legato e, a mio avviso, quella sfumatura in più che genera la particolarità. Questa è la base da cui nasce il mio sapere, ma soprattutto il mio Vino: un’esaltazione di profumi e sapori nuovi ed antichi che ci riporta indietro nel tempo e avanti nel futuro.
Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono?
Da parecchi anni mi dedico con passione alla produzione di vino curandone ogni fase, dalla coltivazione della vigna, fino alla vendita. Dal 2000 porto avanti un processo di rinnovamento e sperimentazione, con linee guida ben precise atte a produrre dei vini di qualità in grado di soddisfare ed emozionare i miei clienti. Nonostante la centenaria storia, l’azienda è una realtà in continuo divenire.
Ci porta un esempio di questo “continuo divenire”?
Uno degli aspetti a testimoniarlo è l’introduzione, dal 2016, di un nuovo progetto: l’affinamento in Anfore di terracotta. Ad oggi il mio Recioto è l’unico della Valpolicella interamente affinato in terracotta, un vino che per anni è stato il simbolo della mia terra e che oggi ho deciso di reinterpretare per donargli ancora più importanza e singolarità.
Il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda?
L’Amarone Riserva Leone Zardini nasce nel 2005 con l’intento di creare un Amarone più complesso e
raffinato, ma sempre tradizionale, e racchiude interamente la storia della mia famiglia. La selezione dell’uva viene fatta in maniera attenta e minuziosa nei vigneti più vocati. L’appassimento naturale delle uve è più incisivo rispetto ad un classico amarone. L’affinamento avviene in botti di rovere, barriques e anfore per
circa 48 mesi, poi riposo in bottiglia. Questi i tre punti cardine per ottenere un vino di grande importanza e ampiezza ed elegante”.
Stefania Tessari