E’ un bilancio molto pesante quello che si chiude nell’anno 2022 sulle strade veronesi. In tutta la provincia sono avvenuti ben 60 decessi, di cui un quarto solo a Verona città, con 16 croci. Troppe le tragedie, con un ritorno molto preoccupante dell’alcol alla guida, con episodi di fuga, alta velocità e di distrazione alla guida. Un piccolo condominio è sparito anche quest’anno, dopo i buoni risultati degli anni scorsi, e per trovare dati peggiori si deve tornare indietro di oltre un decennio, al 2006 (23), 2010 (20) e 2011 (17). La Polizia Locale, sul proprio sito, ha un contatore che scandisce i dati, arrivati a 1.580 sinistri rilevati, con 39 prognosi riservate oltre ai decessi e 1.500 feriti. Tra gli utenti vulnerabili hanno perso la vita sei motociclisti, due pedoni e un ciclista.
L’anno inizia male, il 12 gennaio per un ciclista Flavio Vaccari, 70enne, che in via Sasse viene travolto da un autocarro che procedeva contromano. Il giorno successivo a perdere la vita è un motociclista, Gianluca Minotti, 51enne, che perde il controllo dello scooter sul cavalcavia di via Mantovana. Il 14 marzo, in via Apollo, a causa della perdita di controllo della moto, perde la vita un 29enne, Ezio Adami. Il 20 maggio in via del Pestrino, altra perdita di controllo, questa volta di autovettura condotta da Alberto Baldini, 63enne che muore sul colpo. Due giorni dopo, la tragedia di via Bassetti alle 5 del mattino, quando a perdere la vita è Madiha Rahmad, 29enne, travolta e uccisa da un giovane automobilista ubriaco, poi fuggito e rintracciato dalla Polizia Locale.
La domenica dopo, il 29 maggio, quando in città è in corso la tappa finale del Giro d’Italia, altro grave incidente con tre veicoli coinvolti sulla SP6 dei Lessini, dove a perdere la vita è una 57enne, Silvana Meante. Drammatica la scena apparsa ai soccorritori. Il 23 giugno è invece una pedona a perdere la vita in corso Milano, la 81enne Tamara Sinichkina, investita sulle strisce da una autovettura. Altro motociclista il 17 luglio perde la vita sulla SP35 a Cancello, per una fuoriuscita autonoma, si tratta di un laziale Davide Martino, 36enne, in gita con gli amici. Il 22 agosto in via Sogare dopo una fuoriuscita autonoma, a perdere la vita è Sedrik Pavan, 21enne, inizialmente dato per conducente, invece poi accertato quale passeggero, mentre sono ancora in corso le indagini sulle responsabilità del reale autista, un amico 19enne, che guidava su auto rubata.
Il 13 settembre in via Monte Ortigara perde la vita un 80enne, Natale Fasoli, dopo una perdita di controllo della propria autovettura. Il 30 settembre, sempre in via Monte Ortigara perde la vita il 39enne Michele Pighi, medico, per uno scontro tra sua moto BMW ed una autovettura. Ed ancora, il 3 ottobre, una perdita di controllo della proprio moto, costa la vita a Barbara Maccini, 51enne, caduta in via Sommacampagna. Il 14 ottobre in via Palazzina nello schianto tra una moto e una autovettura perde la vita il 28enne Paolo Figna, conducente di una moto Honda Hornet. Il 18 ottobre, alle 7 del mattino, in via Da Legnago, un conducente ubriaco e drogato, con la patente sospesa, perde il controllo dell’autocarro e si schianta contro un furgone adibito per il trasporto del pane. A perdere la vita Fernando Patabendige Cansious Premasiri, 61enne, rimasto incastrato alla guida. Le ultime due vittime, lo scorso 1. dicembre, quando in strada dell’Alpo, per cause in corso di accertamento, un furgone guidato da Diego Battocchio, 40enne, si schianta contro un autocarro che circolava regolarmente, che morirà dopo pochi giorni all’ospedale. Il figlio Filippo, 16 anni, era deceduto sul luogo del sinistro, dopo i disperati tentativi di salvarlo da parte dei sanitari. Dati che devono far riflettere e che inducono tutti ad una maggiore prudenza sulle strade, soprattutto in questo fine d’anno, con feste e veglioni alle porte.
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