Da ventotto edizioni il Film Festival della Lessinia (FFDL) spalanca una finestra sulle terre alte di ogni angolo del mondo. Lo fa attraverso le opere cinematografiche che presenta sul grande schermo del Teatro Vittoria. E attraverso le testimonianze di chi, resiliente, continua ad abitare luoghi remoti e talvolta ostili.
Una voce è quella di Giovanni Cobianchi, ospite domani, dell’incontro in programma (alle 16 nella Piazza del Festival) per Parole Alte. Il suo “Vetem. Nel nido delle aquile” è un reportage fotografico e un’esplorazione, è la narrazione di un viaggio durato otto anni tra le alture del nord dell’Albania e della città di Scutari. Qui l’autore ha vissuto tra i boschi, immerso nella cultura contadina, nelle usanze ancestrali, nella vicina cittadina dove gli abitanti delle montagne sono scesi a popolarne le periferie.
Tra le valli del nord ha potuto abbracciare l’ospitalità e vivere a contatto di uomini semplici, umili, dalle identità solide, ultimi superstiti di uno stile di vita ormai raro. Nella bizzarra Scutari ha immortalato le difficoltà della migrazione interna, il disagio, le avversità delle periferie sofferenti. Il libro unisce un’ampia serie di scatti ad un vero romanzo: un racconto biografico che approfondisce il tema del vagabondaggio con l’intento di portare in un mondo onirico e surreale, di accompagnare in un’Albania senza tempo.
Eventi del Festival. Alle 9, dalla Piazza del Festival, parte “Il bosco sonoro”: passeggiata tra i boschi e i pascoli della Lessinia per ascoltare il loro ambiente sonoro, utilizzando microfoni e cuffie. Alle 9.30, i bambini possono provare a piantare piccole piante di castagno nel laboratorio, che è pure esperienza di educazione civica, organizzato dal Gruppo Acquisto Sociale della Lessinia in collaborazione con Orto al Porto. Un altro laboratorio è alle 16.30, per disegnare l’acqua e partecipare al concorso di Acque Veronesi.
Alle 18.30, al Centro Socio Culturale, una visita guidata conduce a visitare la mostra Tre apprendisti della residenza artistica curata da Federico Clavarino, fotografo e docente con le opere di Carl Ander, Eleonora Agostini e Yana Wernicke. La giornata si chiude alle 23 con il concerto dei Galaverna: gruppo composto da Valerio Willy Goattin (voce, chitarre, percussioni, harmonium), Simone Marchioretti (batteria, percussioni), Simone Rodriquez (violino, cori), Stefano Masotto (basso, cori), Davide Corlevich (chitarre, cori), Lorenzo Boninsegna (viola), Chiara Delaini (flauto).