L’edizione 2023 di JOB&Orienta si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare Giulia Cecchettin, la studentessa di Vigonovo (Venezia) brutalmente assassinata dal suo ex fidanzato Filippo Turetta la sera di sabato 11 novembre. Nell’evento inaugurale “Orientamento Made in Italy”, che riprende il titolo dell’intera rassegna il palco e l’intero auditorium, composto da studenti, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, della politica e dell’associazionismo, erano in piedi per rendere omaggio a Giulia. JOB&Orienta ha voluto sottolineare la vicinanza anche attraverso la distribuzione, a tutti i visitatori e i protagonisti dei numerosi convegni, workshop e laboratori, di un fiocco rosso da appuntare, a testimonianza della partecipazione alla tragedia di tutto il mondo della scuola e come segnale di un impegno al rispetto alla vita.
Il convegno inaugurale di JOB&Orienta 2023, che ha visto protagonisti Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari opportunità della Regione del Veneto, Damiano Tommasi, sindaco del Comune di Verona, e Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, ha dato il via ad un’edizione ricca di appuntamenti, convegni, dibattiti, laboratori interattivi, tutti uniti dal filo rosso del tema “Orientamento made in Italy”, a evidenziare la necessità di nuovi modelli di orientamento per rispondere al meglio alle molteplici vocazioni economico-produttive del Paese, esaltandone i tratti distintivi e l’eccellenza. Al centro il tema delle nuove competenze, che traducono la transizione ecologica e green, incarnano l’innovazione digitale e sfruttando al meglio le occasioni fornite dal Pnrr.
“Il made in Italy viene percepito nel mondo come qualità, ma serve consapevolezza della forza di questo marchio che dobbiamo sapere proteggere per quello che rappresenta per il mercato – ha commentato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida –: l’Italia è lo 0,2% dell’intero pianeta, ma ha il 70% del patrimonio monumentale protetto dall’Unesco, il più alto numero di specie della biodiversità, una cultura millenaria, anche nell’agroalimentare, che deriva dalla sedimentazione di molte altre culture, dall’impero romano agli arabi. La consapevolezza e la valorizzazione di tutto questo partono anche dalle scuole. Abbiamo un’inclinazione a privilegiare la formazione classica, da sempre considerata come ascensore sociale, ma spesso non adatta alle reali esigenze del mercato”.