Domenica 8 ottobre, dalle 10 alle 15, ingresso libero al Centro Congressi della Fiera di Verona per la 74^ edizione della mostra-mercato automodelli e giocattoli d’epoca, una tradizione che dura dal 1980. Sarà una bella occasione per scoprire il mondo del gioco del Novecento, con auto caricate a molla, bambole, trenini, idrovolanti, cavalli a dondolo e tantissimi bolidi che i bambini facevano correre sui corridoi di casa nei lunghi inverni, aspettando l’appuntamento televisivo con la tv dei ragazzi, i telefilm di Lassie e Zorro. È una mostra delicata non solo per l’effetto nostalgia ma perché trasmette i valori del “gioco lento”, quello costruito con pazienza e dedizione, senza rispondere ai nervosi impulsi dei telefonini -che ancora non esistevano- ma liberando la creatività sulle ali della fantasia. Non sarà un caso che negli ultimi tempi molte ditte famose propongano in edicola vecchi giocattoli da costruire con uscite settimanali. Qui invece, i giocattoli si ritroveranno proprio com’erano. Ma non solo. Alla mostra ci saranno anche oggetti che hanno fatto giocare i bambini negli anni Ottanta, come Trider G7, Ufo Robot, Mazinga che animano le guerre stellari. Fino ad arrivare ai modellini più recenti che propongono fedeli repliche di famose auto da competizione. All’appuntamento con la manifestazione scaligera arriveranno da molte regioni d’Italia appassionati con le valigie e i bauli carichi di giocattoli e modellini costruiti in Europa dalla fine dell’Ottocento agli anni Ottanta, epoca in cui le fabbriche di giocattoli iniziarono ad utilizzare materiali plastici. Molte anche le vecchie bambole in leghe speciali chiamate “compo” o “bisquit”, accanto alle famose Lenci e alle Barbie che in questi ultimi tempi sono state celebrate in un film di successo. Attraverso i giocattoli in mostra, sarà possibile rileggere frammenti di storia perché i balocchi riflettono le tendenze sociali delle rispettive epoche: dalle romantiche bambole fine Ottocento ai deliziosi automi della “Belle Epoque”, per arrivare ai giochi bellici (plotoni di soldatini, carrarmati, autoblindo) del Ventennio, alle automobiline di ogni foggia e formato degli anni Cinquanta e Sessanta (i decenni della motorizzazione di massa), ai cosiddetti “giocattoli spaziali” (razzi, astronavi, robot) per la conquista di altri pianeti. La visita a questa mostra sarà anche un’occasione per avvicinare i padri ai figli, non più lasciati soli davanti a un computer con risposte programmate, ma invitati a fare del gioco un momento di affettuosa complicità per costruire, riparare, correre, insomma per giocare.