Aumento della popolazione carceraria, aumento del numero dei suicidi e anche del disagio psichico. Una progressione preoccupante che non riguarda solo Verona ma che si registra a livello nazionale. E’ quanto emerso dalla relazione annuale del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale Don Carlo Vinco, nel corso dell’illustrazione in aula della sua relazione annuale in merito alla situazione carceraria alla Casa Circondariale di Montorio.
In positivo a Verona è emersa la riapertura della dell’infermeria del carcere di Verona, con alcune stanze per l’accoglienza di detenuti per un periodo di osservazione psichiatrica la dove se ne evidenzia la necessità; e il cambio dell’orario di apertura o chiusura delle celle per far uscire dalle stanze di reclusione per più ore chi è impegnato in attività lavorative e scolastiche.
“Il 2023 si è chiuso con la presenza a Motorio di 537 persone – nel 2022 erano 530, nel 2021 invece 482 – ha precisato Don Carlo Vinco –. L’incremento costante di persone va naturalmente a gravare sul numero sempre più in esubero rispetto ai 338 posti disponibili della struttura. La tendenza al sovraffollamento è un fenomeno nazionale con una progressione preoccupante rispetto agli anni precedenti: se alla fine del 2022 la popolazione detenuta in Italia era aumentata di circa 2000 unità rispetto a dicembre del 2021, l’aumento registrato al 30 dicembre 2023 è esattamente del doppio, con circa 4000 persone detenute in più. L’indice attuale dell’affollamento delle carceri italiane è del 127%”.
Novità 2023. La prima – cambio di direzione: dopo 10 anni la direttrice dottoressa Bregoli è stata trasferita al carcere femminile di Venezia e al suo posto è subentrata la dottoressa Francesca Gioieni proveniente da varie esperienze di direzione (Brescia, Trento, Bolzano). La dott.ssa Gioieni sta avviando un cambiamento importante soprattutto in ambito formativo, sia per supplire alla mancanza di attività lavorative e sia per preparare molti detenuti a possibilità lavorative qualificate dentro il carcere e per dopo la detenzione. A metà anno il Cappellano Frà Alberto è stato sostituito da Frà Paolo. Ruolo, quello del Cappellano, storicamente molto significativo in un carcere come Montorio per la conoscenza dei detenuti e per le relazioni che riesce a creare.
Una seconda novità è stata la riapertura della sezione VI. Quella deputata alla prima accoglienza dei detenuti per le visite sanitarie e le prime osservazioni, è l’infermeria del carcere e ha alcune stanze per l’accoglienza di persone per un periodo di osservazione psichiatrica (provenienti anche da altre carceri per un periodo normalmente di un mese) è adiacente agli ambulatori medici. Versava in uno stato di grave degrado e ora è completamente rinnovata.
La terza novità è stata la nuova regolamentazione delle sezioni per quanto riguarda l’orario di apertura o chiusura delle celle secondo il principio di far uscire dalle stanze di reclusione per più ore chi è impegnato in attività lavorative e scolastiche, mantenendo però un regime di maggior chiusura delle celle evitando il trascorrere per varie ore nel solo spazio del corridoio, come avveniva fino a pochi mesi fa.
Morti in carcere. Se ne è parlato molto in questi mesi: 5 i morti registrati in carcere di cui 3 suicidi.
Attività lavorativa e formativa in carcere. Sono ancora troppo pochi i detenuti che possono lavorare nel Carcere di Montorio. Attualmente funzionano due laboratori di Quid, una falegnameria, il forno per la produzione di dolci e il laboratorio al femminile per la produzione di marmellate. Sono attività che riguardano purtroppo un numero esiguo di persone impegnate rispetto alle necessità.