In carcere apre la pensione per cani Il progetto si rivolge ai detenuti che non possono accedere a misure alternative

All’interno del carcere di Montorio, accanto alle tante attività lavorative che già vengono insegnate ai detenuti, ora ne arriva un’altra: è stata infatti inaugurata la pensione “Orme Oltre le Mura’’ che si occupa della riabilitazione con l’ausilio dei cani.
Al taglio del nastro, nella casa circondariale, erano presenti Margherita Forestan, già Garante dei Detenuti, il suo successore, don Carlo Vinco, Mariagrazia Bregoli, direttrice della Casa circondariale, Stefano Adami, direttore dei Servizi Veterinari dell’Ulss 9, Fabrizio Cestaro, direttore del Dipartimento di Prevenzione Ulss 9, oltre a una rappresentanza di veterinari, detenuti impegnati nel nuovo canile e Camilla Siliprandi, presidente di WeAnimal, la realtà che si occupa di interventi assistiti con gli animali e ideatrice di “Orme Oltre le Mura’’.
Il progetto ha avuto inizio nel 2014 con la finalità di proporre attività riabilitative assistite dai cani per i detenuti e si rivolge a quei soggetti che, per motivi sanitari e detentivi, non possono accedere a misure alternative che permettano contatti con l’esterno e con il mondo del lavoro.
Nel corso del 2021 Orme Oltre le Mura vede l’implementazione di un progetto lavorativo per i detenuti gestito dalla Cooperativa Sociale Città degli Asini.
“Ben venga questa grande novità che ci dimostra l’importanza dell’interazione tra uomo e animale’’ ha detto la consigliera Laura Bocchi, responsabile del Dipartimento Tutela Animali del Comune, in rappresentanza dell’Amministrazione.“Abbiamo potuto vedere- ha aggiutno- quanto gli animali, e in special modo i cani, siano i più grandi collaboratori dell’uomo all’interno delle sfide della propria vita. Accanto all’ambito trattamentale e riabilitativo, grazie all’empatia che hanno i cani con i detenuti e quindi con tutte le fragilità in generale, c’è anche la dimensione professionale’’.
Questa pensione, previa autorizzazione del medico veterinario referente, può essere utilizzata dai cittadini proprietari dei cani. L’idea progettuale prevede di mantenere sia le attività rieducative per alcuni detenuti con particolari problematiche o necessità, che svolgeranno attività in forma volontaria, sia quella di creare un progetto lavoro per alcuni di loro: occupandosi dei cani, potranno così acquisire competenze professionali ed esperienza, per una riammissione futura nel mondo del lavoro. Il numero di detenuti coinvolto è variabile da 5 a 10 per la sezione maschile.
I detenuti coinvolti nel progetto acquisiscono competenze tali da poter gestire la pensione in autonomia anche se con la continua supervisione esterna di personale veterinario.