Impresa culturale condivisa così cresce il tessuto sociale Costituita nel giugno del 2008 su iniziativa di un gruppo di imprenditori di Villafranca. Fondazione Cis Ets è oggi un ente del terzo settore

La cultura è alimento per l’anima, e – si sa – occuparsi di cultura è una sfida impegnativa ma appassionante. È “una sfida che guarda al futuro e che per essere vinta necessita, sempre, di nuove collaborazioni e idee, di nuove sinergie, del sostegno intergenerazionale e concreto di molti – afferma Paolo Bertezzolo, Presidente della Fondazione Cis ETS e Direttore della casa editrice Mazziana, azienda di proprietà della Fondazione Cis ETS – oggi come ieri, Fondazione CIS punta a mettere in relazione attori del sistema economico, sociale, culturale e sportivo, al fine di sviluppare un’impresa culturale condivisa”.
Come è nata la vostra realtà?
La Fondazione CIS è stata legalmente costituita nel giugno del 2008 su iniziativa di un gruppo di imprenditori di Villafranca di Verona. Dal 20 aprile 2022, col subentro nel ruolo di “Fondatore” dell’Associazione «Cultura e Partecipazione» di Verona, ha modificato la propria denominazione in «Fondazione CIS – Cultura Informazione Solidarietà ETS». La fondazione, infatti, è diventata un Ente del Terzo settore ed è iscritta al RUNTS. Il 15 maggio 2020 la Fondazione CIS ha acquisito dalla Pia Società di Don Nicola Mazza la «Casa editrice Mazziana» di Verona.
Qual è la mission dell’associazione?
La mission della Fondazione CIS, fin dalla sua nascita, è di formare, promuovere, sostenere e diffondere le espressioni della cultura, dell’arte e dello sport, quali mezzi per la crescita di una responsabilità civica e solidale nel tessuto sociale, in particolare nei giovani, nelle istituzioni pubbliche e nelle imprese private. Oltre a sostenere iniziative realizzate da enti non-profit, la Fondazione organizza e realizza progetti propri, coinvolgendo altri partner e fungendo da collettore per le risorse necessarie.
Come si inserisce la Casa Editrice Mazziana nella vostra storia?
Con l’acquisizione della Casa Editrice Mazziana, la missione culturale originaria è proseguita e si è ancor più radicata nel territorio col rilancio, il rinnovo e la tutela del significativo patrimonio culturale che da oltre mezzo secolo viene realizzato nella fucina editoriale di Via San Carlo n.5 a Verona. È una sfida faticosa ma avvincente, che guarda al futuro e che per essere vinta necessita, sempre, di nuove collaborazioni e idee, di nuove sinergie, del sostegno intergenerazionale e concreto di molti.
Su quale territorio operate?
Siamo una Fondazione nazionale che opera sia a livello provinciale e regionale, sia in tutta Italia.

Al lavoro per avere un canale web tv

Avete in cantiere progetti di cui vorreste parlare in particolare?
Come Fondazione Cis stiamo progettando l’organizzazione di un Convegno provinciale sul “Terzo Settore” come soggetto che persegue una crescita economica inclusiva, la tutela delle persone vulnerabili e dei luoghi e dei territori dimenticati, proponendosi inoltre come attore non subalterno dello spazio pubblico nel tempo della democrazia digitale. La casa editrice, poi, ha in programma un rinnovamento che la trasformerà profondamente grazie alla digitalizzazione dei suoi servizi, all’introduzione dell’ e-commerce, all’ampliamento della propria attività anche a livello internazionale, alla realizzazione di nuovi prodotti editoriali anche in collaborazione con l’Università e alla creazione di un proprio «Canale web-TV».
Mi racconta una “storia virtuosa” sorta grazie al contributo della vostra realtà?
Nel corso degli anni le “storie virtuose” nate a seguito della nostra attività sono più di una. Abbiamo promosso cineforum che sono cresciuti realizzando attività “autogestite” di proiezione cinematografica stabile, nonché progetti culturali che hanno arricchito l’offerta formativa di alcune scuole del nostro territorio. Con la casa editrice, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne dell’autunno scorso, abbiamo pubblicato in un numero speciale della nostra rivista “Note Mazziane”, i lavori degli studenti delle scuole superiori di Villafranca riguardanti questo grave problema. Oltre agli abbonati, il numero speciale è stato distribuito in diverse scuole dove è stato utilizzato per l’attività didattica, e fatto avere alle numerose persone che lo hanno rischiesto.
Di che tipo di supporto avete maggiore bisogno?
Come per molte realtà simili alla nostra, il supporto maggiore di cui abbiamo bisogno è quello economico. Le nostre fonti di finanziamento sono in gran parte legate alle donazioni. Ci auguriamo, naturalmente, che il numero dei donatori cresca, anche in considerazione del fatto che i vantaggi fiscali delle donazione stesse rivolte agli enti del Terzo Settore sono stati accresciuti in modo significativo da alcuni provvedimenti di legge.
Cosa vi augurate dal futuro per la vostra realtà?
Attraverso i programmi che abbiamo in cantiere sia per la Fondazione Cis sia per la Casa Editrice Mazziana, ci auguriamo di accrescere la nostra capacità di “servire” alla crescita culturale e al miglioramento della qualità di vita dei territori in cui operiamo.
Stefania Tessari
puntata numero 29