Nel periodo di crisi che stiamo vivendo, l’impatto ambientale si posiziona tra le problematiche più importanti che stiamo affrontando. Diventa sempre più necessario trovare nuovi modi di rapportarci al nostro pianeta, mettendo in atto nuove strategie al fine di preservare il mondo naturale. Alla luce di questa esigenza, l’università di Verona, in cooperazione con il reparto ricerca e sviluppo della Fabbrica cooperativa Perfosfati FCP di Cerea, ha realizzato uno studio, coordinato da Zeno Varanini, docente di Chimica agraria nel dipartimento di Biotecnologie, che si è concretizzato ora nell’ottenimento di un nuovo brevetto, di proprietà dell’azienda.
Ciò ha permesso lo sviluppo di un impianto per la produzione di fertilizzanti innovativi a minor impatto ambientale rispetto a quelli attualmente in uso. Su questa base l’azienda ha incominciato la produzione di un nuovo tipo di fertilizzante, dimostrando come la collaborazione fra università e territorio nel contesto di un settore di grande importanza per l’economia di Verona come quello agricolo possa dare risultati fruttuosi.
Il brevetto, di proprietà della Fabbrica cooperativa Perfosfati Cerea, storica realtà dell’agricoltura veronese con sede a San Pietro di Morubio, è stato sviluppato nel contesto del Joint Project “NanoFert” fra l’università di Verona e l’azienda. Il gruppo di ricerca universitario composto da Zeno Varanini, Davide Sega, Adolfo Speghini e Anita Zamboni, docenti del dipartimento di Biotecnologie dell’ateneo, è stato affiancato per lo svolgimento del progetto, al reparto ricerca e sviluppo della FCP Cerea, diretto da Giuseppe Ciuffreda.